Non serve essere grandi
per farsi domande “esistenziali”

Non serve essere grandi
per farsi domande “esistenziali”

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L’ANGOLO DELL’ESPERTO – Qualcuno di noi ha la capacità di comprendere alcuni temi del nostro passaggio sulla terra per predisposizione naturale. C’è infatti un’intelligenza che riguarda questa abilità tipica dei filosofi e degli artisti

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di Francesca Urbani

Che significa avere un’ intelligenza spirituale o esistenziale? Ricercare risposte e farsi domande sulla vita e sulla morte, ma anche interrogarsi su questioni cosmiche e di mitologia, sulla religione o che riguardano i sistemi filosofici. Coi piccolissimi, 0-3, allora si possono commentare le foto dell’album di famiglia: “Qui è prima che tu nascessi”, “quando eri piccolo”, e “adesso sei più grande”. Sicuramente può essere difficile commentare la morte, la scomparsa di una persona cara, ma si può partire dalla fine di un animale domestico “ti ricordi il pesciolino rosso che avevamo…” perché è l’esperienza che guida i bambini nella comprensione di cose sfuggenti come un’assenza. Con i più grandi, 3-6, si possono interpretare e osservare abitudini e tradizioni, come vivono e cosa mangiano i diversi popoli della terra aiutandosi con delle foto. Oppure si possono cucinare insieme cibi diversi con ricette dal mondo.

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