I tuoi nonni ti hanno mai raccontato che quando erano bambini non avevano la televisione? nemmeno il tablet, né il telefonino. Solo qualcuno poteva ascoltare la radio. Cosa facevano allora per divertirsi? Ad esempio potevano svagarsi con la Raspa, la Castellana, il Pirulì, la Gajinella, la Quadriglia e Tarantelle. Che strani nomi! Eppure sono qualcosa che tutti possono fare. Basta avere due solide gambe. Sono infatti i balli tradizionali.
Li stanno imparando in questi giorni i bambini e le bambine della scuola primaria di Potenza Picena guidati da Monia Scocco che fa parte dell’associazione culturale gruppo folk “Lì Matti de Montecò” che di queste cose sono molto esperti. Il progetto si chiama “Balliamo insieme con musica, allegria e tradizione”.
Durante le lezioni Monia spiega l’origine e le tecniche delle danze tradizionali della nostra zona, degli abiti, degli strumenti musicali utilizzati e delle abitudini del passato. Il principale ballo popolare marchigiano insegnato è il saltarello. Poi vengono eseguite, danze che erano soliti ballare i nostri avi dopo il rientro a casa da una giornata di lavoro: la Raspa, la Castellana, il Pirulì, la Gajinella, la Quadriglia e Tarantelle ecc, di diversa derivazione culturale, ma inerenti alla cultura contadina. Queste venivano eseguite in gruppo nelle aie o nei cortili delle case coloniche all’inizio o alla fine di ogni lavoro importante come la mietitura, la trebbiatura, la raccolta del granturco e la vendemmia. Le attività svolte dai bambini e dalle bambine sono incentrate sul loro movimento e sulla danza, con momenti di ascolto musicale, canto e racconti storici e balleranno queste danze nella recita finale di fine anno.
Le musiche suonate anche dal vivo con organetti e strumenti storici sono gioiose e ritmate, creando così un clima giocoso fondamentale al buon apprendimento. Il gruppo che ha una storia fatta di tradizioni, tramandate di padre in figlio, si propone di recuperare e trasmettere anche alle nuove generazioni le tradizioni popolari che hanno accompagnato la vita dei nostri avi, facendole conoscere anche ai più piccoli.
«Proprio da questa iniziativa – spiegano gli organizzatori – negli ultimi anni ha preso vita un minigruppo formato da bambini e bambine di età compresa tra i tre e i dodici anni. Il minigruppo ha un suo vero e proprio spettacolo che,seppur con coreografie necessariamente semplificate, ricalca quello del gruppo de “Li Matti” sui balli fondamentali. Il nostro desiderio è quello di dare il nostro contributo per non disperdere e quindi salvaguardare le conoscenze sulla nostra cultura popolare, tesoro prezioso per tutti noi».