«Scegliamo di rimanere originali
invece di trasformarci in inutili fotocopie»

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VOCI DAL TEATRO – La recensione dello spettacolo “Ma che problemi hai?” di Simone Riccioni

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I protagonisti dello spettacolo con studenti e studentesse

Ormai da diversi anni l’IIS Filelfo di Tolentino in collaborazione con Compagnia della Rancia e Cronache Maceratesi Junior porta avanti il progetto “Voci dal teatro”, volto alla sensibilizzazione del linguaggio teatrale da un lato e alla valorizzazione delle eccellenze dall’altro. In particolare una redazione scelta, composta da cinque studenti e studentesse del liceo classico e scientifico, partecipa agli spettacoli della stagione del Teatro Vaccaj di Tolentino in posti riservati, e scrive una breve recensione, arricchita spesso da interviste agli attori. Il progetto vede coinvolti Francesca Feliziani, Leonardo Cruciani, Eva Diomedi e Francesco Feliziani della IV A del liceo classico Alessia Reggio del II A scientifico sotto la guida e la supervisione delle docenti referenti del progetto, le professoresse Cristina Lembo e Sandra Cola.
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di Alessia Reggio*

In anteprima venerdì al Vaccaj di Tolentino alcune classi del Filelfo e dell’IC Lucatelli hanno assistito a una matinée davvero piacevole “Ma che problemi hai?”, spettacolo di Simone Riccioni, che ha riscosso un gran successo di pubblico nelle giornate di sabato e domenica. Questo spettacolo nasce per omaggiare il centenario di una delle opere più conosciute e importanti di Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore: uno spettacolo che non ha bisogno di una trama per intrigare e catturare l’attenzione del pubblico, uno spettacolo così caotico da coinvolgere fino a sentirsi parte della scena.
che_problemi_hai-1-1024x768Fanno il loro ingresso in quella che potrebbe sembrare una sala d’aspetto di un terapeuta tre personalità alquanto appariscenti: un’influencer pronta a disintossicarsi da Internet, un nerd affetto dalla sindrome di Hikikomori e un bullo appena uscito di prigione. Appena i tre cominciano a fare conoscenza nel pubblico comincia ad accendersi il dubbio che quella non sia la sala d’attesa di una clinica, bensì di un reality show. Nel frattempo, entrano in scena una ragazza straziata dalle disgrazie della vita e un balbuziente con una strana seconda personalità. Arrivano subito dopo tre ragazze, le “Indivisibili”, vestite come bambole, che vogliono farsi strada nel mondo dello spettacolo. Gli ultimi a fare il loro ingresso sono un complottista convinto che qualcuno lo stia costantemente spiando e una ragazza con abiti provocanti pronta ad ammaliare e sedurre tutti. In un clima di litigi, schieramenti, accuse e complicità, arriverà qualcosa a rompere l’equilibrio.
che_problemi_hai-2-1024x768Si scoprirà infatti che nessuno è chi dice di essere: tutti i presenti starebbero infatti esagerando le loro naturali caratteristiche per essere accettati nel reality, solo per avere un po’ di popolarità. Solo dopo aver fatto cadere le maschere decidono di ribellarsi alle regole dello show e, metaforicamente, alle regole imposte dalla società. È qui che fa la sua apparizione il regista, che legge la lettera scritta dai dieci concorrenti per lasciare il programma e che riesce in pochi minuti a far riflettere l’intera sala. “Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie” la celebre frase di Carlo Acutis che i personaggi scelgono di utilizzare per introdurre un importante discorso sui giovani. I ragazzi di oggi vengono spesso trattati come se vivessero fuori dal mondo, come se non si interessassero di cosa accade intorno a loro, preoccupandosi invece solo dei soldi, della fama. Questo spettacolo fa capire come invece siano proprio i giovani a poter cambiare la visione retrograda della società, scegliendo di rimanere originali invece di trasformarsi in inutili fotocopie.

*Alessia Reggio, classe 2 A liceo scientifico



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