Grazie al progetto alternanza scuola-lavoro la studentessa liceale Perla Palmieri ha potuto vivere una bellissima esperienza dietro le quinte di Musicultura. In una lettera racconta come sono andati questi giorni speciali.
*** Articolo di Perla Palmieri
Per me che ho la musica nel cuore ed il desiderio di conoscere nella mente, quest’anno, l’alternanza scuola-lavoro è stata un’occasione fantastica di combinare entrambi e completare la mia persona. Poi Piero Cesanelli, Giacomo Galassi, Paola Cesanelli, Valentina Sbriccoli ed altri dello staff organizzativo mi hanno permesso di concludere il percorso partecipando alla Controra. Ho visto così il mondo del canto, che tanto mi rapisce e di cui vorrei esser anch’io interprete, girarmi vorticosamente intorno. Ho anche potuto percepire meglio tutto l’importante lavoro che c’è per organizzare un grande evento come Musicultura, che non ha nulla da invidiare agli spettacoli televisivi di San Remo od altri.
In tutto ciò, mi ha colpito l’obiettivo di questa manifestazione che porta la provincia e Macerata alla ribalta nazionale anche come veicolo per scoprire i nuovi talenti ed i giovani: creare la cultura della musica ed intercettare le sensibilità che consentono di diffonderla. Mi è piaciuto!! Coltivare il cuore e l’anima riempendola di musica.. e poi la proposta artistica nuova di miscelare note, arte nelle varie espressioni, saperi, opinioni, costumi, comportamenti per tentare di far emergere un profilo diverso delle nuove generazioni. Così nella serata finale c’è stata l’apoteosi: accanto al giovane vincitore Gianfrancesco Cataldo, poco più grande di me, “eroe” su due fronti – Musicultura ed esame di maturità-, un altro famoso figlio dello Sferisterio maceratese, Simone Cristicchi, ha proposto il suo nuovo e convincente volto di “cantattore” con un’anteprima del suo ultimo lavoro “Il secondo figlio di Dio” che ha lasciato il pubblico interdetto, sia per la sapienza con cui è stato interpretato che per la piacevolezza di condividerlo come occasione di riflessione.
Poi la sagace ironia del grande Nino Frassica ha stemperato i toni, senza nulla togliere all’importante momento di approfondimento. In quest’ultima notte di “stelle e di luci” nella splendida potente cornice dello Sferisterio è stato bello vivere ed assaporare l’epilogo di questo grande percorso, a cui sono felice di aver dato anch’io il mio piccolissimo e modestissimo contributo, e da cui prenderà avvio la prossima ventottesima edizione. Mi piacerebbe però che la canzone popolare accogliesse anche nuovi generi musicali come quello che mi appassiona tanto: il mio amato jazz.