Vi siete mai chiesti quanto lavoro c’è dietro al Carnevale? Domenica l’associazione “Genitori&Figli, per mano” ha accompagnato bambini, bambine e le loro famiglie a indagare fino alle campagne di Corridonia per capire come si fanno i carri di Carnevale. I bambini e le bambine hanno scoperto tante meraviglie: come va costruito un carro, come va pitturato, come va restaurato, come va trasportato, come si muovono diverse parti del carro.
Hanno incontrato la compagnia del “Carru de Carnevale de Cremò”: una decina di persone con le proprie famiglie da novembre fino a febbraio in ogni momento di tempo libero lavora ad un carro. Ci sono i responsabili Gianni Cuccioletta, padrone di casa, e Emanuele Moretti, il presidente; poi Rossano che si occupa di verniciatura; Paolo, Lorenzo e Neno si occupano di taglio, montaggio e saldatura; ai costumi e coreografia ci pensano Lucrezia, Morena, Aurora e Caterina; Franca e Bice pensano alla cucina. È un grande lavoro di squadra. Ma non è visto solo come sacrificio e volontariato ma anche come divertimento e condivisione.
Il tema scelto quest’anno è il bullismo attraverso la storia di “Re Leone”. Un carro rappresenta sempre un messaggio positivo, questo lancia il messaggio che i bulli, le bulle e il bullismo si possono sconfiggere e che ride bene chi ride ultimo.
«I bambini e le bambine – scrive l’associazione – hanno visto che grande lavoro e macchina organizzativa c’è dietro ad un carro, figuriamoci a tutto il Carnevale.
Per loro si è aperto un muovo mondo e non volevano andare via. Però abbiamo promesso che 11 febbraio al carnevale di Macerata verranno vestiti da animali e balleranno dietro al carro che hanno visto “nascere”».
Felice di avervi ospitato e grazie per tutto ciò che fate
A Corridonia, quest’anno niente carri allegorici di Carnevale. Non potevano almeno invitare il carro di Cuccioletta?