Educare al rispetto delle diversità contro ogni forma di violenza e discriminazione, conservare la memoria della Shoah tra i giovani, sono queste le attività dedicate dal mondo della scuola agli studenti e alle studentesse affinché possano giungere ad una inclusione sentita e spontanea dovuta ad un cambio di pensiero e mentalità. In tale maniera, da anni, s’impegnano i docenti e gli studenti del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata, partecipando ad incontri con i superstiti (l’ultimo ad ottobre con Edith Bruck), facendo ricerche, leggendo opere di saggistica, poesia e testimonianze e realizzando interessanti lavori audiovisivi e multimediali.
Quest’anno la classe 5°D, con la professoressa di lettere Roserita Calistri e l’educatrice e regista teatrale Fabiana Vivani, ha girato un video (clicca qui), traendo ispirazione da “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
L’idea è stata proposta dalla regista Vivani ed è stata accolta dalla classe con entusiasmo. Alcuni passi scelti dai capitoli più significativi sono diventati il copione delle riprese. Dopo vari incontri, affrontando la tematica di Levi, le insegnanti Calistri e Vivani hanno lasciato libertà di espressione per la realizzazione del video. Ecco le riflessioni della classe: “Dopo un’attenta lettura di alcuni brani estratti dal capolavoro di Primo Levi, la classe 5^D si è confrontata, insieme alle insegnanti, su come poter tradurre quegli stessi estratti di testo in un video.
Nella fase di pre-produzione ci si è concentrati sull’abbinamento frasi/inquadrature attraverso la tecnica del brainstorming, per poi arrivare ad una visione comune di come sarebbe stata girata ogni scena.
Abbiamo concordato che tutte le scene dovessero seguire le stesse linee guida: gli attori, ripresi dall’inquadratura “mezzo busto”, indossano tutti una t-shirt bianca e sono in piedi di fronte ad un fondale scuro. La classe ha voluto far trasparire tutte le emozioni scaturite dall’interpretazione dei testi tramite le sole espressioni dei volti e dei corpi degli attori, senza quindi distrarre lo spettatore con elementi superflui. Durante la recitazione, sullo schermo vengono alternati dei dettagli lampo, come un orecchio, degli occhi o una semplice lacrima, che vogliono valorizzare le parole utilizzate dall’autore nel descrivere la sua triste storia”.