di Rebecca Bordoni*
(Illustrazione Chiara Cognigni*)
Nonni e nonne, usano ancora oggi questo termine, che rimbomba, lungo i vicoli dei paesi e nelle campagne del nostro entroterra, ma cosa significa “Gnenoccia”? Che poi procedendo verso la costa muta in “gninoccia” o persino “glinoccia” , sta ad indicare “non gli nuoccia”.
Si usa per esprimere stupore es.”Ieri sera sono tornato a mezzanotte” “gnenoccia!”
Spesso però precede un complimento es. ”Gnenoccia quanto è bello” e qui è chiaro il motivo del suo uso. E’ poi una parola scaramantica, pronunciando questo termine, ci si augura che il destinatario non risenta del complimento, sotto il quale, come spesso accade, si cela l’invidia.
Inoltre è ricollegabile alla lontana “invidia degli dei”. Se un uomo, in età classica, aveva una vita agiata ed era particolarmente virtuoso, allora le divinità, spinte da un irrefrenabile invidia ,tentavano in tutti i modi di sconvolgere la sua fortuna.
*Rebecca Bordoni e Chiara Cognigni, studentesse del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata. Articoli realizzati nell’ambito del progetto Alternanza scuola lavoro