di Monia Orazi
«Le case distrutte dal terremoto potranno essere tutte ricostruite?», «Quando potremo vedere la nostra scuola che funziona?», «Da piccolo quale lavoro avresti voluto fare?», «Dopo il terremoto avremo scuole sicure?», «Cosa si prova ad essere presidente del Consiglio?», «Tuo figlio va a scuola in una bella come la nostra?»: sono queste le domande che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenuto giovedì a San Severino, si è sentito rivolgere dagli alunni e dalle alunne della scuola primaria Luzio della città. E’ stato lo stesso premier a dare spazio alle loro domande ed i piccoli con la sincerità e la semplicità che solo i bambini e le bambine sanno esprimere, non si sono fatti pregare, snocciolando una dopo l’altra le loro richieste, in modo autentico e diretto. «Mi perdonerete – ha detto Conte a San Severino rivolgendosi al pubblico – oggi sono qui per loro, per i bambini e le bambine, sapete sono diventato premier per caso, mi sono insediato da poco ed è già la terza volta che vengo nelle Marche, questo significa che sono attento alla vostra bella terra».
Riguardo alle case da ricostruire Conte ha risposto: «Lavorerò per questo ve lo prometto. C’è stato un terremoto anche ad Ischia, lì tante case non sono in regola, stiamo lavorando anche in quelle zone per permettere la ricostruzione anche di quelle non perfettamente in regola, vedremo naturalmente cosa si potrà fare. Sulla vostra nuova scuola non posso rispondere in termini tecnici, ma mi informo dopo questo incontro». Sui sogni da ragazzo di fare un altro lavoro il premier ha aggiunto: «Ho sognato di fare tutti i mestieri del mondo, qualche lavoro alternativo l’ho fatto davvero. L’ultimo anno del liceo a maggio sognavo di fare l’ingegnere, a giugno il filosofo, alla fine dell’estate sono tornato giurista, iscrivendomi a giurisprudenza».
Rispondendo al piccolo alunno che ha fatto la domanda sulle scuole sicure, il primo ministro ha affermato: «Nel provvedimento che stiamo studiando per il sisma metteremo misure per l’edilizia scolastica, tu sei un capoccione, hai toccato un tema delicato, un nervo scoperto, molti sono gli edifici non a norma, il 50 per cento ha solo l’agibilità. Cercheremo di avere una mappa completa della situazione degli edifici scolastici, per sapere dove intervenire. Ti convince come soluzione?». Sull’essere presidente del Consiglio il premier ha chiosato: «A fare il premier ci si diverte, è una grande responsabilità ed orgoglio. Prima ero avvocato per un singolo cliente, ho lavorato anche di notte, il sabato e la domenica per scrivere atti difensivi, oggi difendo tutto il popolo italiano e lavoro ventiquattr’ore, salvo le poche ore che prendo per dormire».
Il premier Conte a San Severino (foto) «Sosterrò territori colpiti dal sisma»