«La Shoah non è solo il 27 gennaio. In alcune parti del mondo ancora oggi ci sono guerre e genocidi che contano tanti morti quanti quelli della Shoah. Non dimenticate mai di essere molto fortunati: vivete in una parte del mondo ed in un periodo fortunati», con queste parole lunedì 29 gennaio il giornalista maceratese Maurizio Verdenelli ha aperto l’incontro con gli studenti del triennio dell’Iis Bramante-Pannaggi di Macerata in occasione delle celebrazioni della “Giornata della Memoria”. Il ricordo è proseguito sulle note della famosa canzone di Guccini “Auschwitz” dalle parole così forti che ti entrano nell’anima …”quando sarà che un uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare?” Una domanda a cui non sapremo mai dare una risposta , dice Verdenelli. Forse finché ci saranno potere, ricchezza, prepotenza ed ignoranza. Non a caso, ricorda il giornalista, a Macerata – come altrove- gli ebrei venivano relegati nella zona più umida e malsana situata nel centro della città nei pressi dell’odierna via Berardi, contornata da vicoli stretti che ostacolavano l’accesso di carriaggi, rendendo, così,difficili gli scambi commerciali che tanto denaro procuravano agli “odiati” ebrei.
A Macerata abbiamo ancora segni visibili di una sinagoga in vicolo del Casarino. Verdenelli ha anche sottolineato come all’Abbadia di Fiastra, luogo che siamo soliti noi maceratesi frequentare per lunghe passeggiate in mezzo al verde, vi sia stato invece un lager così come a Sforzacosta. Nazisti, precisa Verdenelli, che non guardavano in faccia nessuno tanto che vittima vi rimase persino Mafalda di Savoia seppur sposata ad un tedesco, colpevole di aver ceduto al suo cuore di mamma. Gli studenti hanno voluto contribuire alla riuscita della giornata, omaggiando il giornalista di un documentario girato da ex alunni dell’istituto durante una uscita didattica ai campi di Auschwitz.