La studentessa Francesca Mattiacci, che partecipa al progetto “Voci dal teatro” ha scritto il resoconto di un convegno-dibattito, svoltosi nei giorni scorsi all’Iis Francesco Filelfo di Tolentino, sul tema delle biotecnologie, Lo scorso anno scolastico l’istituto si è aggiudicato un progetto nazionale di divulgazione scientifica. Dal progetto è scaturito l’incontro con il docente e ricercatore, Giovanni Maga.
di Francesca Mattiacci*
Vi siete mai chiesti cosa sia la biotecnologia? Su questo argomento è intervenuto l’esperto Giovanni Maga. L’applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico, è stata al centro del dibattito.
Il dottor Giovanni Maga è il primo ricercatore responsabile della sezione enzimologia del Dna e virologia molecolare all’istituto di genetica molecolare Igm-Cnr di Pavia e professore a contratto di biologia molecolare all’università di Pavia. Si è sempre interessato allo studio della replicazione e riparazione del genoma in cellule animali e in virus. È autore e co-autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste internazionali in lingua inglese e di oltre 100 comunicazioni a congressi nazionali e interazionali. Maga è stato molto abile a parlarci della sua materia e della necessità di consapevolizzare a riguardo, perché spesso l’immaginario collettivo è infangato da convinzioni che poi non si rivelano scientificamente fondate, e ci ha parlato del campo della biotecnologia non soltanto da un punto di vista scientifico ma anche da quello etico.
Le biotecnologie concernono ogni campo del nostro quotidiano, a partire dall’agricoltura e dall’allevamento, al contrario di quello che molti di noi erroneamente pensano, l’impiego degli ogm in agricoltura comporta l’aggiunta di un gene che riesca a neutralizzare l’attacco dei parassiti, avvelenandoli all’istante, è quindi una cosa positiva perché evita l’utilizzo di moltissimi pesticidi che poi, quelli sì, possono avere conseguenze negative sulla nostra salute. In Italia la coltivazione degli ogm è vietata, ma paradossalmente compriamo ogni anno tonnellate di alimenti ogm che impieghiamo per i concimi per esempio, concimi che poi vanno a nutrire gli animali di cui e dei cui prodotti ci nutriamo ogni giorno senza ripercussioni negative. Gli ogm sono organismi cui è stata apportata una modifica nel patrimonio genetico originale ed esistono anche in natura, noi stessi siamo organismi geneticamente modificati in quando migliaia di anni fa un virus è entrato nel nostro corpo ed ha immesso un gene che è diventato poi permanente nel nostro Dna. L’ingegneria genetica contribuisce a preservare la biodiversità, molte specie sarebbero estinte se non fossimo intervenuti genicamente per evitarlo. Possiamo per esempio creare bio filtri con batteri che elimino le componenti inquinanti nelle acque o dal terreno o che le rilevino semplicemente.
Le applicazioni tecnologiche si allargano anche al campo della medicina, e possono contribuire a guarire malattie genetiche o virus mortali che attaccano l’organismo. Per esempio l’insulina umana viene prodotta da batteri e lieviti in cui è stato inserito il gene per l’insulina e quindi consentono di produrre grandi quantità della proteina di interesse a costo ridotto, ma anche a impatto ambientale minore rispetto ai tradizionali impianti di sintesi chimica. Nei paesi asiatici per esempio, dove la popolazione si nutre soprattutto di riso, c’è carenza di vitamina A che provoca cecità e mortalità tra i bambini, in laboratorio perciò è stato creato un riso, il golden rice, che sintetizza le proprietà del beta-carotene nel riso. Questo, nonostante sia stato creato più di dieci anni fa, viene immesso solamente ora nel mercato per colpa di attentati alle piantagioni di questo riso da parte di fazioni locali contrarie all’impiego di ogm. Per questo è prima di tutto necessaria una consapevolizzazione, nel caso del golden rice si sarebbero evitati anni e anni di malattie infantili.
Ecco quindi che il professor Maga ci ha illustrato le ripercussioni etiche della manipolazione genetica perché, ha spiegato, come tutte le tecnologie comporta rischi intrinsechi, perché se una biotecnologia non viene usata per il vantaggio della società ma per l’interesse di pochi diventa uno strumento pericoloso (per esempio per creare armi biologiche) per creare disuguaglianza invece che essere un apporto positivo alla ricerca e alla società. Le biotecnologie infatti tra le applicazioni tecnologiche hanno più regole che ne monitorano e controllano l’attività per evitare ripercussioni sociali negative.
*Francesca Mattiacci, IV A liceo scientifico Francesco Filelfo