di Francesca Urbani
(Foto di Simone Gatto)
Sono stai reintrodotti 11 anni fa i cervi perché mancavano da 200 anni, gli zoologi così hanno liberato, tra il 2005 e il 2006, un gruppo di solo 49 elementi che oramai sono diventati circa 400 e si concentrano nella valle del Nera del Parco nazionale dei Sibillini. Vengono monitorati di solito in settembre ed ottobre periodo in cui vanno in amore. Ora, infatti, i maschi cominciano a contendersi e a difendere le proprie femmine emettendo un verso detto bramito che è forte e potente: una via di mezzo tra un ruggito e un muggito che serve per intimorire il rivale ed è difficile che poi inizi la lotta vera e propria. Dopo parte un rituale in cui il cervo marcia avanti e indietro per valutare le dimensioni dell’avversario e la grandezza delle corna, ma si affronteranno solo se le capacità vocali sono uguali, fanno, cioè un verso di pari potenza. Gli zoologi e i volontari stanno, al momento, contando quanti dei maschi nel nostro parco dei Sibillini sono in amore e , a primavera, poi, quando saranno al pascolo in aree aperte osserveranno la popolazione per vedere quanti sono i nuovi nati.
Finito questo momento del bramito, infatti, cervi adulti se ne vanno da soli e le femmine in gruppo con i maschi più giovani che restano con le loro madri fino al primo anno di età. Partono alla ricerca di luoghi dove finire la gestazione che dura 260 giorni e da cui nascerà un solo cerbiatto col pelo chiazzato, pomellato, che serve al piccolo per mimetizzarsi in caso di pericolo, infatti se si nasconde e sta perfettamente fermo, non viene così localizzato anche perché non ha odore ancora. Restano nascosti per le prime due settimane dopo la nascita, tra i cespugli, dove la mamma lo raggiunge per la poppata, dopo seguirà il gruppo di giovani maschi e femmine sulle proprie zampe e perderà il caratteristico pelo a macchie alla fine dell’estate. http://www.cronachemaceratesi.it/2017/09/19/cervo-al-bramito-arriva-il-censimento/1012218/