Due lavagne interattive sono state donate ieri mattina ai bambini della scuola primaria di Pievebovigliana, nel Comune di Valfornace, da una delegazione di componenti del comitato regionale Federazione italiana pesca sportiva, alla presenza dell’assessore regionale alla pesca Moreno Pieroni, del sindaco uscente Sandro Luciani, delle insegnanti e dei piccoli alunni. A montarle gli addetti della ditta Eugeni, i bambini non si sono fatti pregare, le hanno subito prese d’assalto iniziando a scrivere. Hanno anche consegnato tanti disegni colorati per ringraziarli, all’assessore Pieroni e a Sandro Ferentini presidente Fisaps Marche.
Ha detto Sandro Ferentini: “ La donazione di una lavagna è stata fatta perchè l’idea è partita dall’assessore Pieroni sulla raccolta fondi da devolvere alle popolazioni terremotate. Abbiamo raccolto in breve tempo i fondi dei nostri 4mila soci. Ci è sembrato giusto donare qualcosa di concreto, ci siamo consultati con Sandro Luciani e lui ci ha fatto presente l’esigenza perciò abbiamo comprato la lavagna interattiva. Mi ha fatto piacere donarla alla scuola, a nome di tutti coloro che rappresento, perchè c’è scritto ripartiamo dalla scuola fuori dalla tensostruttura di Pievebovigliana. Vedere una scuola così fa venire un po’ di tristezza a pensare a queste cose, perchè si riparte da loro, i bambini, il futuro sono loro e devono avere il meglio di quanto la tecnologia mette a disposizione”.
Anche l’assessore regionale ha voluto ringraziare, insieme a Luciani i pescatori. “Questa è una giornata di festa e gioia per Pievebovigliana, la regione e per questi ragazzi delle elementari, grazie alla raccolta fondi della Federazione pesca sportiva Marche, oggi possono godere di una lavagna tecnologicamente avanzata, tra le più importanti della Regione Marche. E’ un momento di festa, che però non ci deve distogliere dalle attenzioni che mettiamo ogni giorno per normalizzare il sistema marchigiano in tutti i settori, per far si che chi ha vissuto il dramma del sisma, possa ritornare e fruire delle strutture usate nei mesi passati. L’idea è stata quella di donare qualcosa che potesse rimanere, fruito dai giovani”.
