Gli studenti e le studentesse del 4° anno del corso Chimica Materiali e Biotecnologie, articolazione “biotecnologie ambientali” dell’Istituto “Matteo Ricci” di Macerata, diretto dalla dottoressa Rita Emiliozzi, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, nei giorni scorsi hanno svolto un’attività di raccolta e classificazione di rifiuti, definiti “spiaggiati”, presenti in un tratto di litorale campione, nella zona del Lungomare sud e Foce del Chienti di Civitanova. I ragazzi sono stati accompagnati da alcuni docenti della scuola e da Alessandro Nardi, ricercatore al DiSva (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente) dell’Univpm. Questa iniziativa, che va oltre lo specifico intento ecologista, ha dato il via ad un progetto, nell’ambito delle attività previste dal percorso del Pcto e del Piano Lauree Scientifiche, segnando l’inizio di sistema di monitoraggio periodico dello stesso tratto di spiaggia per gli anni a seguire.
Dopo una preventivo itinerario formativo sulle plastiche e microplastiche in mare e del loro impatto nell’ambiente marino, si è scesi in campo per raccogliere il materiale da analizzare in laboratorio, attraverso catalogazione visiva e pesatura. Il campionamento è stato una vera e propria caccia al tesoro, oltre al notevole quantitativo di polistirolo, di plastica e di reperiti. In mezzo ai vari rifiuti sono stati scoperti oggetti molto particolari, dei veri reperti storici: da una bottiglia in plastica degli anni ‘80 di una nota bevanda a medicinali oramai fuori produzione da anni. i ragazzi e le ragazze hanno trovato anche flaconi e confezioni “retrò”, a testimonianza della persistenza di questi rifiuti una volta dispersi in ambiente.
Voi pensereste mai di trovare lungo la spiaggia la parte del carrello dove si inseriscono le monete? Ebbene si, i 14 ragazzi e ragazze dell’IIS “Matteo Ricci” hanno reperito questo e molto altro, rimuovendo dalla spiaggia circa 22 kg di rifiuti: da oggetti vecchio stile, come flaconi di shampoo, deodoranti e psicofarmaci come il Pronox a pezzi di barca, cerchioni di auto, cartucce della stampante, bottiglie di thé del 2010, materiali vari di pesca e caccia e tanto altro.
«Questa iniziativa – si legge nella nota della scuola – rientra nel quadro ben più ampio ed articolato del percorso Pcto (ex Alternanza Scuola-Lavoro) dal titolo “Risorsa Ambiente: la declinazione del futuro prossimo” sulla matrice acqua, da cui sono scaturiti ulteriori approfondimenti e visite sul territorio, a partire dalla sorgente del fiume Nera, per passare poi per il Depuratore fino ad arrivare alla foce del fiume Chienti. A sintesi dell’intera esperienza, l’intero percorso verrà documentato mediante la creazione di un sito interattivo, a cui gli studenti stanno lavorando sotto la guida dell’intero consiglio di classe».
«L’obiettivo numero 14 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile mira a conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine, a ridurre in modo significativo tutti i tipi di inquinamento marittimo e a portare a un livello minimo l’acidificazione degli oceani.I nostri giovani sono i primi portatori di interessi e promotori della sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente – afferma la preside Rita Emiliozzi- Il fatto che i ragazzi e le ragazze si attivino direttamente sul campo e con entusiasmo, rende tutti noi orgogliosi ed ottimisti sul futuro, valorizzando, altresì, l’apporto fondamentale degli insegnanti e la proficua collaborazione con l’UNIPVM, e del Dott. Alessandro Nardi».
Dai flaconi “retrò”
alle cartucce della stampante:
22 chili di rifiuti spiaggiati
AMBIENTE - Gli studenti e le studentesse dell'Istituto “Matteo Ricci” di Macerata, hanno svolto un'attività di raccolta e classificazione nella zona del Lungomare sud e Foce del Chienti a Civitanova