Federica Sileoni, l’amazzone di Tokio
«Da cavallo si può cadere
L’importante è sapersi rialzare»

Federica Sileoni, l’amazzone di Tokio
«Da cavallo si può cadere
L’importante è sapersi rialzare»

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RECANATI – Gli alunni e le alunne della 5D della scuola primaria “Lorenzo Lotto” hanno ospitato la 23enne che ha partecipato all’Equestrian Park, alle gare di dressage dei giochi Paralimpici. Ecco la loro intervista. GUARDA IL VIDEO

 

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Federica Sileoni nella classe 5°D

Gli alunni e le alunne della 5°D della scuola primaria “Lorenzo Lotto”, dell’Istituto Comprensivo “Beniamino Gigli” di Recanati, concludono il “Progetto di giornalismo”, guidati dall’ esperta di “Cronache Maceratesi Junior” Alessandra Pierini, con un’intervista d’eccezione a Federica Sileoni. La 23enne ha partecipato all’Equestrian Park, alle gare di dressage dei giochi paralimpici di Tokyo.

Federica, in sella alla sua Burberry, ha ottenuto il punteggio percentuale di 69,048 nell’individual test del quinto grado, classificandosi al nono posto. Federica Sileoni arriva in classe con un sorriso radioso, seppur nascosto dietro la mascherina che questo tempo ci richiede. Al suo ingresso in aula la curiosità è tanta. Dopo una breve presentazione, subito inizia l’intervista. Federica risponde alla raffica di domande con grande partecipazione e completezza. Nonostante la giovane età, emerge immediatamente il carattere tenace, la grande forza, la passione, la consapevolezza e la determinazione che ha portato la nostra concittadina a raggiungere risultati così importanti. La forte volontà di andare avanti spinge Federica a non mollare, fino ad ottenere maggiori e più importanti livelli.

Federica-Sileoni-1-225x300Che emozione hai provato a partecipare alle Paralimpiadi?
«L’emozione è stata grandissima. Già solo entrare in quel campo immenso, che incute soggezione, è stato fantastico. Poi confrontarmi con i più grandi al mondo è stata un’esperienza unica».

Come è stato arrivare a Tokio?
«E’ stato impegnativo. Ho dovuto rinunciare all’estate, mi sono dovuta allenare, ci sono stati tanti sacrifici da fare, è stato impegnativo a livello fisico, ma anche mentale nel dover sopportare lo stress e la tensione. Poi, arrivata lì, mi sono divertita tanto».

Quali sono stati i punti di forza che ti hanno portata così avanti?
«La spinta più forte me l’ha data la determinazione. Quando tre anni fa ho cominciato a prepararmi per Tokio, avevo in mente l’obiettivo. Mi sono trasferita a Pisa proprio per allenarmi più spesso. Quando uno ama ciò che fa e ci mette tutta la passione, poi i risultati arrivano, anche se non subito. I sacrifici che si fanno vengono sempre ripagati».

Sei stata orgogliosa di arrivare nona?
«Subito sono stata molto orgogliosa, poi, però, ho pensato che se fossi arrivata ottava avrei gareggiato anche l’ultimo giorno e un po’ mi sono dispiaciuta. Solo per 2 centesimi di percentuale non sono rientrata in finale. Comunque sono stata molto contenta e orgogliosa ugualmente».

Come è nata in te questa passione?
«E’ nata un po’ per caso, grazie ad un amico di mia sorella che ci ha invitato a provare. Avevo la vostra età. Ho iniziato insieme a mia sorella, poi tutta la famiglia si è appassionata, fino a che non abbiamo aperto una scuderia, qui a Recanati».

Federica-Sileoni-8-225x300Quanti premi hai vinto in tutto?
«Da quando ho iniziato ne ho vinti abbastanza: i campionati italiani, quelli internazionali, poi è arrivata la partecipazione a Tokyo. Sono anche caduta, in una gara, e sono stata eliminata».

Che tipo di disciplina è il dressage?
«La disciplina del dressage prevede la realizzazione di figure che vengono fatte con il cavallo, una sorta di balletto. Cinque giudici, uno per ogni figura, danno i voti da zero a dieci».

Quante gare hai fatto fino ad ora?
«Ho fatto quaranta/cinquanta gare, forse di più, così tante che ho perso il conto».

Oltre a questo, hai praticato altri sport?
«Sì, danza, poi equitazione, piscina e basket. Alla fine mi sono completamente dedicata ai cavalli».

Quanto ti alleni al giorno?
«Mi alleno, dal lunedì al sabato, dalle otto fino alle due del pomeriggio. Monto tre o quattro cavalli al giorno. C’è il cavaliere e c’è il cavallo. Io durante gli allenamenti ho delle attenzioni per il mio corpo, aiutata dal fisioterapista, dall’osteopata e da altri esperti che si prendono cura di me. Pure i cavalli vengono curati ed accuditi. Tutto questo impegna per molto tempo».

Federica-Sileoni-9-225x300Dove ti alleni con il tuo cavallo?
«Ora mi alleno a Pisa, perché la cavalla che sto montando si trova a Pisa, prima mi sono sempre allenata a Recanati».

Sei mai caduta da cavallo?
«Sono caduta tante volte. Mi ricordo ancora la prima caduta. Non ho mai riportato fratture. Ho una cicatrice alla fronte per un calcio da cavallo. Loro sono animali ed hanno degli istinti. L’incidente è accaduto per una mia disattenzione, bisogna sempre stare molto attenti.

Qual è il tuo sogno?
«Il mio sogno, oltre a quello di salire sul podio, è di diventare un bravo tecnico e far appassionare tanta gente a questa disciplina. Sto studiando per questo. Stando fuori casa, e frequentando questo ambiente, mi sono resa conto che è un bellissimo mondo».

Ti sei mai fatta male gravemente?
«No, qualche punto qua e là, ma nulla di grave. E’ un po’ come per tutti gli altri sport, nel praticarlo è necessario affidarsi alle persone giuste, non bisogna mai essere troppo incoscienti».

Quanti cavalli hai e come si chiamano?
«Sono tre. La cavalla con cui sono andata a Tokyo, Burberry, soprannominata Bubi. C’è Ray, poi Dom Pèrignon, soprannominato Cioco. Questi sono i miei tre tesori e con loro mi alleno, alternandoli».

Volevi salire sul podio? Ti sei preparata molto? Avevi molte persone che ti sostenevano?
«Volevo e vorrei salire sul podio, tra tre anni lo spero tanto, perché sarò più in forma. Ho un grande team che segue me ed il mio cavallo. Quando si parte siamo veramente in tanti».

Come comunichi con il tuo cavallo?
«Il cavallo sente molto le sensazioni. Sente la paura, perché trasmettiamo con il corpo delle sensazioni, sia a terra che quando siamo in sella. Bisogna sempre essere gentili. Il cavallo che fa qualcosa che non va, va subito ripreso anche con un gesto. E’ molto importante farsi rispettare. E’ un animale grande, pesa 700 kg e anche più, e se prende il sopravvento ci può fare veramente male. E’ giusto che sappia chi è il capo, anche se è molto importante rapportarsi a lui sempre in maniera collaborativa».

Quante gare importanti hai fatto?
«Sei gare internazionali e tante altre. Sette/otto le porto nel cuore e Tokyo è la più importante».

Quanti anni ha Elvis, il cavallo che alcuni di noi hanno montato?
«Ha 25 anni, ma si mantiene molto bene. Un cavallo vive dai 35 ai 40 anni, dipende dal tipo di vita e dal carattere, come le persone. Elvis avrà una lunga vita, perché ha condotto una vita tranquilla».

Da quanti anni cavalchi il cavallo con il quale hai gareggiato a Tokyo?
«Cavalco Burberry da un anno. Non era destinata a me, era di un’altra ragazza, ma non andavano d’accordo. Allora ho provato a montarla io, ma non è stato subito facile. Abbiamo fatto binomio, così si dice in gergo, soltanto negli ultimi sei mesi».

Come fa la tua cavalla a correre così tanto, non è mai stanca?
«Il cavallo ha quattro zampe e non due, quindi si sforza meno di un umano a percorrere lunghi tratti di percorso. Nonostante ciò, anche i cavalli si allenano, facendo lavoro di fiato, di muscoli. Si allenano come se andassero in palestra, e si allenano tutti i giorni. Quando sono stanchi anche loro hanno il giorno di riposo. Sono dei veri e propri atleti.»

Federica-Sileoni-10-300x225«Al termine dell’intervista, che avremmo voluto non finisse mai grazie alla testimonianza di Federica, abbiamo capito che è molto importante scoprire e coltivare le proprie passioni e che per raggiungere risultati importanti ci vuole sempre molto impegno, determinazione e tanto sacrificio – raccontano gli alunni e le alunne -. Non dobbiamo mai lasciarci sconfiggere dalle difficoltà e dalle limitazioni individuali. Bisogna affidarsi alle persone giuste, che credono in noi, e sapersi rialzare in caso di cadute o sconfitte. Le Olimpiadi, ed in particolari le Paralimpiadi di Tokyo 2020, sono state per Federica, e per tutti noi, un esempio importante di sportività, solidarietà e spirito di sacrificio. Grazie di cuore Federica. Dopo averti conosciuta, siamo certi che riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni. Noi facciamo il tifo per te».

Gli alunni e le alunne della classe VD: Ambrosanio Lara, Ambrosini Pierpaolo, Barelli Noemi, Bonifazi Francesco, Bravi Emanuele, Calvano Leonardo, Cerreti Andrea, Coco Daniel, Corvatta Maria, Frusto Kevin, Guzzini Sara Ipcheski Altin, Kadiu Alessio, Lelli Martin, Lombardi Alessia, Magnaterra Desiree, Mangoni Sofia, Micozzi Mario, Pierpaoli Elia, Ramadani Amra, Romascanu Andra Gina, Tattini Viola
Insegnanti: Gaudini Giuliana, Vignoni Barbara.



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