Dopo il debutto di giovedì 30 luglio a Macerata, l’opera per bambini NiNo ovvero Don Giovanni, lo scapestrato bambino – nuova creazione liberamente ispirata al Don Giovanni di Mozart-Da Ponte, commissionata dall’Associazione Arena Sferisterio con “Le Compagnie del Cocomero” – intraprende una tournée in sei tappe nel territorio maceratese, seguendo questo calendario: venerdì 31 luglio a Civitanova (Cuore Adriatico, alle 11), sabato 1 agosto a Valfornace (Parco Varnelli, alle 11), sabato 1 agosto Pollenza, Piazza Ricci, alle 18), domenica 2 agosto all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra (alle 11), lunedì 3 agosto a Monte San Giusto (cortile della scuola elementare, alle 18,30), martedì 4 agosto a Sarnano (piazza Perfetti, alle 18).
Lo spettacolo, pensato per i bambini dai 3 agli 11 anni, è realizzato con il contributo di Trevalli Cooperlat Children Partner del Festival che sostiene il percorso educativo ideato dall’Associazione Arena Sferisterio, e poi con la collaborazione di realtà private, come Cuore Adriatico (he già da due anni ospita manifestazioni del festival) e le pubbliche amministrazioni. NiNo ovvero Don Giovanni, lo scapestrato bambino faceva parte del progetto “Lo Sferisterio va a scuola” ed era in programma durante lo scorso anno scolastico, bloccato poi dalla pandemia. Il testo e la regia sono di Elena Carrano, l’elaborazione musicale del direttore musicale del Macerata Opera Festival Francesco Lanzillotta, l’ideazione delle scenografie di Les Friches. Interpreti in scena Gianluca Ercoli (Leporello, assistente di NiNo), Sara De Flaviis (Elvira, artista di strada), Nicola Di Biase (musicista di strada alla fisarmonica) e Fabio Ciccalè (Animatore del pupazzo NiNo).
Anche don Giovanni sarà stato bambino. E che bambino sarà stato? Come era fatto? Che desiderava? Con che cosa giocava? Cosa odiava e cosa amava? Di sicuro lo chiamavano “NiNo”, per fare prima ad acchiapparlo, almeno con la voce, che a chiamarlo “Giovanni” avrebbe fatto in tempo a dileguarsi, saltare tre fossi e scavalcare un muretto di due metri. Sì, perché il nostro NiNo, così come lo abbiamo immaginato, è inafferrabile, imprevedibile, misterioso e decisamente un tipetto vivace, che “i grandi” definirebbero senza remore “uno scapestrato bambino”. Nino non sta mai fermo. È lì che gioca tranquillo in giardino e dopo un attimo lo trovi arrampicato sull’albero più alto. Stai per acchiapparlo, ed ecco che scappa galoppando tra i banchi del mercato e non lo trovi più. A volte NiNo è morbido, soffice e gentile, a volte punge, graffia e rompe tutto. Lo vedi felice per cose che non capisci, una ghianda, un sasso, un bottone, un insetto stecchito; si immusonisce per un nonnulla, un rimbrotto, un rifiuto, un “non si tocca”, un “non si fa”. Odia le regole dei grandi e sfida la paura. Vuole solo giocare all’infinito e anche di più. Leporello, il suo assistente bambinaio, è sempre lì a cercarlo dappertutto e a evitare che si ficchi in qualche guaio; soprattutto ora, che NiNo si è messo in testa di essere un Supereroe a caccia d’avventure. Anche Elvira, un artista di strada, si unisce alla ricerca di NiNo. Pare, che anche lei stia cercando qualcuno di misterioso che gli ricorda proprio tanto a NiNo. Certo che il nostro NiNo, può sembrare un bambino come tanti se lo vedi con niente intorno, ma come tanti bambini è unico e speciale. NiNo è diverso, NiNo è tante cose. Tante, quante può essere un bambino. È lungo il catalogo nel taccuino di Leporello, ce ne sono più di 1003.