Esame di terza media, solo una tesina
Studenti e studentesse combattuti
tra delusione e sollievo

Esame di terza media, solo una tesina
Studenti e studentesse combattuti
tra delusione e sollievo

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TREIA – La quasi ufficialità della notizia è legata alla data del 18 maggio. I pareri di alunni e le alunne della 3A dell’istituto Paladini sulla proposta del Ministero

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Gli alunni e le alunne della scuola media di Treia in classe prima della chiusura delle scuole a causa del Coronavirus

La notizia è fresca e di quelle che possono cambiare la visione di un anno scolastico. Sembra quasi ufficiale che l’esame di terza media non si svolgerà nella classica modalità, quattro scritti e un orale, ma solo con la redazione e valutazione di una tesina. Anche se la notizia era nell’aria da qualche giorno, la quasi-ufficialità, legata alla fatidica data del 18 maggio, ha preso tutti in contropiede. Nella scuola media dell’istituto Paladini di Treia, è stato chiesto ad alunni ed alunne della classe 3A cosa pensano di questa decisione. 

Leonardo: «Penso che sia molto meglio non farlo, è un vantaggio. In particolare mi faceva paura affrontare l’esame scritto di Francese».

Francesco: «Per un verso sono felice, però per un altro sono sorpreso! In questo periodo di grande incertezza è un altro cambiamento veloce, che può anche disorientare».

Michele: «Sono abbastanza contento che non ci siano più gli esami scritti, che per me erano la parte più impegnativa. Con l’orale, invece, me la sono cavata sempre bene. Continuerò ad impegnarmi lo stesso fino a giugno, perché la bocciatura sembra che ancora sia prevista e anche perché almeno continuo ad imparare qualcosa».

Elena C.: «Per me è indifferente. Mi spaventava di più l’orale, ma io continuerò a studiare lo stesso, perché alla scuola superiore ci dobbiamo andare preparati. Sto vivendo questo periodo abbastanza bene, anche se mi mancano gli amici».

Elena F.: «Da una parte sono più felice, perché con gli scritti non mi sentivo per niente sicura. Dall’altra, però, preferivo farlo, perché mi sono impegnata per tre anni: è come se un po’ di lavoro venisse sprecato. Nella didattica a distanza mi trovo abbastanza bene».

Alessandro: «Secondo me il fatto che sicuramente non ci saranno gli scritti è un vantaggio. Fare una tesina a casa e avere molto tempo a disposizione è un punto a nostro favore, avrò meno ansia rispetto agli esami normali. Nella didattica a distanza mi trovo abbastanza bene, è un buon metodo per sopperire momentaneamente lo studio a scuola».

Gloria: «Io da un lato sono felice, perché è come se mi fossi tolta un peso, però dall’altro mi dispiace. Ogni anno è stato sempre fatto l’esame, è come se mi mancherà una valutazione finale per le superiori. Nella didattica a distanza mi trovo abbastanza bene, anche se mi manca la mia routine giornaliera: svegliarmi, andare a scuola, fare sport, ecc. Mi manca la mia vita quotidiana!».

Mattia: «Io sono felice e la tesina è sicuramente un vantaggio. Ho già pensato a come farla: la arricchirò con tanti argomenti e collegamenti tra tutte le discipline. Cercherò di impegnarmi a “distanza”, anzi lo farò di più, perché ormai siamo quasi alla fine dell’anno scolastico. Passo le mie giornate in tranquillità: dormo, gioco con la play station, guardo la tv, ascolto musica, mi alleno con i pesi che ho a casa e partecipo alle video lezioni».

Tudor: «La notizia mi ha colto di sorpresa, perché fare un buon esame era l’obiettivo che mi ero dato ad inizio anno scolastico e che mi avrebbe dato stimoli per le superiori. Sono un po’ deluso e spero di mantenere le motivazioni verso lo studio fino a giugno. Nella didattica a distanza mi ci trovo bene, ma sicuramente preferisco le lezioni e le verifiche in classe».

Denny: «Sono rimasto sorpreso e contento! Mi preoccupavano gli scritti, in particolare quelli delle lingue. In questo periodo la mia vita è abbastanza regolare: la mattina in genere seguo le videolezioni, mentre il pomeriggio gioco con la play. La cosa che mi manca di più sono gli amici e le passeggiate in bicicletta che facevamo insieme».

Giosuè: «Non mi dispiace l’idea non fare l’esame nella classica modalità, anche se temo che andremo alle superiori meno preparati. Nella didattica a distanza mi trovo bene e mi piacciono molto le lezioni, perché rispetto a quelle in classe sono più sintetiche ed efficaci. Quando ci siamo collegati in diretta con ogni insegnante mi ha fatto molto piacere rivederli e risentirli».

Paride: «Mi piace l’idea di dover fare una tesina, credo che sia una buona soluzione per sostituire l’esame. Ero preoccupato per l’orale e il Miur ha fatto bene a cambiare tutto».

Alessandra: «Secondo me l’esame poteva essere un’esperienza per affrontare e gestire ansie, paure e per evitare di trovarci all’esame di maturità senza aver fatto mai un esame prima. Nella didattica a distanza mi trovo bene e sicuramente è meno “esigente” rispetto alle lezioni in classe. Una cosa positiva è che ho sperimentato che anche da sola riesco ad imparare nuovi argomenti».

Filippo: «Non mi è dispiaciuto sapere che l’esame non ci sarà, perché mi faceva paura l’orale, però penso che ci ritroveremo più impreparati alle superiori. Nella didattica a distanza mi trovo bene. L’unico aspetto negativo è che, se prima quando stavamo in classe ci vedevamo tutti i giorni con gli amici e gli insegnanti, ora li vedo soltanto al computer e lì dentro siamo diventati delle “lettere dell’alfabeto”».

Sara: «Un po’ mi è dispiaciuto perché non proverò le sensazioni che hanno provato tutti prima di un esame anche se in questo modo sarò più tranquilla. Togliere l’esame è stato fatto per ridurre il problema del virus ed è una giusta decisione che condivido».

Jessica: «La notizia mi ha sorpreso, ma poi sono stata felice, perché non avrei dovuto fare gli scritti delle lingue. Non mi aspettavo di dover fare una tesina e temo che possa incidere molto sul voto finale. Sono preoccupata di non riuscire a fare bene, nella tesina, tutti i collegamenti con le varie discipline e di sbagliare tutta l’impostazione. Non l’ho mai fatta e gli insegnanti ce la possono illustrare solo nella didattica a distanza».

Chiara: «All’inizio ero felice, ma anche dispiaciuta, perché non avrò l’esperienza dei miei amici più grandi. Credo che l’esame sia una bella occasione per imparare ad affrontare una prova della vita. Nella didattica a distanza mi trovo bene».

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Un momento della didattica a distanza

Gli alunni e le alunne hanno poi analizzato la didattica a distanza, con i suoi punti di forza e di debolezza.

Punti di forza: «Abbiamo imparato nuovi strumenti per apprendere. Non vedendoci in classe da diverse settimane, tutti i docenti ci hanno detto gli mancavamo e sono comprensivi quando non rispettiamo il giorno prestabilito per restituire un compito».

Punti debolezza: «La connessione internet a volte non è stabile e alcuni insegnanti potrebbero iniziare le lezioni un po’ più tardi la mattina, per darci l’opportunità di dormire un po’ di più. Inoltre, a volte, la lezione si blocca per problemi tecnici oppure perché l’insegnante ha dato troppi comandi al computer».

«In generale siamo contenti di come la nostra scuola, in pochissimo tempo, abbia organizzato la didattica a distanza – hanno concluso gli studenti e le studentesse – Ad essere obiettivi, e se per una volta tanto possiamo darlo noi un voto, possiamo assegnare un meritato 8 alle lezioni a distanza ed a come stanno procedendo nella nostra classe. Grazie a tutti gli insegnanti e alla preside per il lavoro che stanno facendo».



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