di Paola Nicolini*
In questi giorni si è molto parlato dei Carabinieri, per via di un brutto fatto di cronaca avvenuto a Roma. Non tutti però conoscono le tante attività che svolgono e le funzioni che rivestono.
Il Corpo dei Carabinieri nasce nel 1814 a opera dell’allora Re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia, che istituì i Carabinieri Reali, con compiti sia civili (ordine pubblico e polizia giudiziaria) che militari (difesa della patria e polizia militare). Da più di 200 anni, quindi, i Carabinieri operano nei nostri territori anche quando l’Italia, a seguito di diverse vicende, divenne una Repubblica nello scorso secolo.
Il Corpo dei Carabinieri ha un’organizzazione complessa, articolata su più livelli, con una precisa gerarchia – tipica delle strutture militari – che prevede la presenza di qualcuno che possa dare gli ordini e di altri che li devono realizzare, in tempi brevi e senza discussioni, perché questo potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
L’Arma del Carabinieri è dunque così organizzata: al vertice c’è il Comando Generale che ha funzioni di dirigenza operativa e amministrativa. Segue poi una linea addestrativa, che organizza e gestisce le scuole di formazione, una territoriale, addetta al controllo del territorio, una di Polizia Militare, una Mobile, fatta di battaglioni con funzioni di mantenimento dell’Ordine Pubblico e una Speciale. In quest’ultimo settore sono compresi Reparti quali il Nas, il Tpc, il Noe, il Ra.c.i.s., nelle varie branche, Carabinieri Politiche Agricole, Carabinieri Ispettorato del Lavoro, Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, piloti di Elicotteri, Servizio Navale e in ultimo, non certo in ordine di importanza, il G.I.S., che è certamente un fiore all’occhiello dell’Arma, come si suol dire. Sono militari provenienti direttamente dal Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, quelli con il basco amaranto, per intenderci. Essi sono addestrati per fronteggiare ogni situazione di pericolo. «Sono militari altamente specializzati, la cui identità, per ovvie ragioni di sicurezza, non è conosciuta a tutti. Sono quelli che, nel corso degli interventi, indossano, rigorosamente, il “mefisto” e, pensate, neanche i loro familiari sono a conoscenza della loro reale attività. Dura, anzi direi durissima, è la selezione e vengono prescelti solo coloro che provengono dai paracadutisti, fisicamente e “caratterialmente” in grado di far fronte a ogni genere di situazioni, soprattutto quelle che richiedono un particolare “sangue freddo” e rapidità decisionale. Sono alle dirette dipendenze del Comandante Generale e, grazie al nostro servizio aereo, in poche ore, sono in grado di raggiungere qualsiasi zona d’Italia», racconta il Tenente Colonnello Luigi Ingrosso, da noi intervistato**.
Ma vediamo nello specifico alcuni di questi settori, quelli con i quali ci confrontiamo quotidianamente.
L’organizzazione territoriale rappresenta il fulcro dell’attività d’istituto, in quanto assorbe l’80% della forza (oltre 87.000 unità) distribuite su un’intelaiatura di reparti estremamente capillare articolata in: Comandi Interregionali, retti dal Generale di corpo d’armata; Comandi di Regione, retti da Generali di divisione e di brigata, Comandi Provinciali, retti da Generale di brigata, Colonnello o Tenente Colonnello; Comandi di Gruppo, retti da un Tenente Colonnello; Reparti Territoriali retti da un Tenente Colonnello; Comandi di Compagnia, retti da Tenente Colonnello, Maggiore o Capitano; ci sono poi le Tenenze, rette da Tenenti, Sottotenenti e Luogotenenti competenti su un solo comune con un numero elevato di abitanti. Sono in grado di svolgere un servizio di pronto intervento nelle 24 ore e un’autonoma attività di polizia giudiziaria. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio e delle connesse attività istituzionali; infine le Stazioni, peculiari articolazioni di base dell’Arma dei Carabinieri a livello locale, rette da un Luogotenente, Maresciallo Maggiore, Maresciallo Capo o Maresciallo Ordinario. Hanno la responsabilità diretta del controllo del territorio – di uno o più comuni o parte di comune di grandi città – e delle connesse attività istituzionali. Nell’ambito delle Stazioni a maggior impegno operativo e nelle città, opera il carabiniere di quartiere.
A queste organizzazioni si aggiungono i Reparti Mobili e Speciali, con compiti particolari di norma a elevata specializzazione, che integrano e sostengono l’organizzazione territoriale. Al vertice di questi reparti è posto il Comando delle Unità Mobili e Specializzate Carabinieri “Palidoro” che ha la sua sede a Roma.
Vi sarà capitato di vedere i Carabinieri di Quartiere, non in queste aree poiché non è previsto che ci siano, ma in alcune grandi città italiane. Essi esercitano il ruolo di “polizia di prossimità”, con l’intento far sentire al cittadino il più possibile la “vicinanza” delle Forze di Polizia. “In una società che evolve giorno per giorno e dove le esigenze crescono in modo esponenziale, la presenza delle Forze di Polizia vicino ai cittadini è un modo per acquisire sul campo le problematiche, le difficoltà, le sensazioni e perché no, i consigli dei cittadini stessi” ci dice il Tenente Colonnello Ingrosso. Si parla sempre più spesso di “sicurezza partecipata”, intendendo che la sicurezza sia un concetto assai complesso e importante, al quale tutti dobbiamo dare il nostro contributo. Il Carabiniere diventa così un professionista sempre più vicino alla popolazione. In quasi 200 anni di storia l’Arma, pur con qualche problema che possiamo definire quasi fisiologico tenuto conto della grandezza dell’organizzazione, ha reso un servizio di vicinanza alla popolazione, guadagnandosi l’appellativo di “benemerita”. Il Presidente della Repubblica ha avuto modo di affermare che:«L’Arma è un punto di riferimento per la nazione». Essa è un pezzo della storia d’Italia. Essere Carabiniere innanzitutto vuol dire essere coscienti del proprio ruolo di vicinanza alla popolazione e di difesa della nostra penisola.
Tra le principali specialità che caratterizzano il lavoro del carabiniere, c’è la tutela della salute, attraverso i Nas o nuclei anti sofisticazioni e sanità, con il compito di vigilare sulla disciplina igienica della produzione, commercializzazione e vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, a tutela della salute pubblica.
I Carabinieri si occupano anche di tutela del lavoro, identificando gli abusi e contrastando il lavoro irregolare, in collaborazione con gli Ispettorati del lavoro e di tutela del patrimonio culturale e artistico con nuclei dislocati presso alcune città tra cui Ancona. Uno dei vanti di questo Reparto è la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dai Carabinieri per conto del Ministero dei Beni Artistici Culturali. Diversi servizi vengono offerti al cittadino sul sito carabinieri.it e sull’app iTpc, tra questi, la possibilità di compilare l’Object-ID, una sorta di documento d’identità delle opere d’arte in proprio possesso, al fine di accelerare le pratiche in caso di furto delle stesse e la loro ricerca per immagini.
Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (Cufaa) è una struttura di recente istituzione, avvenuta con lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e l’assorbimento delle sue unità con funzioni di tutela dell’ambiente, del territorio e delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, ad esclusione di quelle antincendio, trasferite invece ai Vigili del Fuoco
Il Comando carabinieri antifalsificazione monetaria è il reparto specializzato nella lotta alla falsificazione della moneta corrente e nel contrasto alle frodi con le carte di pagamento, partecipando in ambito europeo alle iniziative volte alla protezione dell’Euro.
Il Comando carabinieri per la tutela ambientale è il reparto dell’Arma dei carabinieri specializzato nella tutela dell’ambiente. Opera nel contrasto dei fenomeni di inquinamento, di abusivismo edilizio nelle aree protette, di smaltimento illecito delle sostanze tossiche e ha compiti di vigilanza sul “ciclo dei rifiuti. Un presidio di carabinieri che operano in questo settore è presente anche ad Ancona.
L’Arma dei Carabinieri presenta altre Specialità, ma elencarle tutte sarebbe lungo. Ho voluto segnalare le più significative, ma soprattutto quelle che sono presenti nel territorio maceratese e nella Regione Marche. Perché è importante conoscere quello che fanno queste persone per tutelare la nostra sicurezza. Perciò, adesso che possiedi le informazioni, se per caso qualche adulto burlone o che non conosce bene il lavoro dei Carabinieri ti dicesse che bisogna averne paura, tu racconta quante cose fanno a servizio della comunità e dell’ordine pubblico, e che se si è onesti cittadini e cittadine, nulla c’è da temere, ma anzi da ringraziarli per il loro difficile lavoro.
*Paola Nicolini, Docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università di Macerata
*Si ringrazia il Tenente Colonnello Luigi Ingrosso per la cortese e preziosa collaborazione.