lunedì, Novembre 25, 2024

È possibile ragionare con la filosofia
e di filosofia con bambine e bambini?

MACERATA - Se ne è discusso in un convegno sulle pratiche filosofiche, al dipartimento di filosofia dell’università

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Un momento del laboratorio

E’ al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Macerata che si è svolto un convegno sul FiloSoFare: pratiche filosofiche rivolte all’educazione del pensiero con bambini e ragazzi. A creare questa occasione d’incontro, e quindi di dialogo, scambio e formazione, è stato il gruppo di ricerca-azione ConSiderAzioni, nato all’interno della stessa Università e attivo da circa due anni sul territorio maceratese. Il gruppo, coordinato da tre docenti del Dipartimento, Carla Danani, Donatella Pagliacci e Paola Nicolini, è composto da giovani laureati in filosofia animati dal desiderio di FiloSoFare insieme ai più piccoli.

laboratorio_filosofia-2Il convegno si è tenuto lo scorso 18 giugno e si è articolato in tre sessioni, che hanno accolto nel mattino le relazioni del pedagogista ludico Antonio Di Pietro, docente presso l’Università di Firenze, di Ilaria Rodella, attiva fondatrice dei Ludosofici e di Mariangela Scarpini, esponente del CRIF Marche e specializzata nel curricolo educativo della Philosophy For Children (P4C). L’attenzione si è focalizzata molto sulla relazione tra il gioco e la filosofia, dalla possibilità di analizzare filosoficamente il gioco, a quella di vedere il gioco come un efficace strumento per filosofare già a partire dall’infanzia, idee che hanno trovato spazio in un quadro teorico ampio che lega le prospettive educative del fondatore della P4C Matthew Lipman e della pedagogista italiana del ‘900 Maria Montessori. Il pomeriggio si è aperto con l’intervento di tre ricercatori di ConSiderAzioni, Francesca Petetta, Virginia Potetti e Alessandro Maranesi sulle esperienze che il gruppo ha avuto presso la Scuola d’Infanzia, la Scuola Primaria e quella Secondaria di primo grado con le scuole del nostro territorio.

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Molto stimolanti sono stati i laboratori, nell’ultima parte del convegno, in cui ciascun relatore del mattino ha coordinato una sessione secondo il proprio metodo e condotto pratiche filosofiche, che hanno visto in azione tutti i partecipanti divisi fra le tre diverse attività. Alcuni, con soli fogli di carta, si sono cimentati in giochi apparentemente semplici che hanno messo in evidenza tre elementi fondamentali del gioco stesso: l’imprevedibilità, la libertà e il divertimento. Altri hanno giocato con i nomi e le figure, tentando di attribuire una forma a delle parole senza senso, per poi lasciare lo spazio alla curiosità tentando di capire i motivi per i quali fossero giunti a tali rappresentazioni. Per poco più di un’ora, altri ancora sono diventati i membri di una comunità di ricerca che, attraverso la pagina di un racconto per ragazzi scritto da M. Lipman, è giunto a dialogare sul rapporto che esiste tra le regole e la libertà.
La conclusione del convegno è giunta attorno alle 18, con un momento di scambio tra tutti i presenti che ha permesso ai partecipanti di confrontarsi, di esprimere un proprio parere sulle esperienze laboratoriali vissute e sull’intera giornata trascorsa insieme, definita stimolante e ricca di spunti. È con la forza dei riscontri positivi ricevuti che ci auguriamo di poter dare seguito, nel tempo, a molti altri incontri come questo, fondamentali occasioni di ricerca e formazione. Ma soprattutto di avere modo di incontrare bambine e bambini, per giocare insieme e FiloSoFare in allegria, facendo crescere le competenze di ragionamento logico, di ascolto, di pensiero critico, di cittadinanza attiva e di partecipazione.

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