Al Vaccaj va in scena il delitto

Al Vaccaj va in scena il delitto

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TOLENTINO – La recensione scritta da studenti e studentesse del “Filelfo” nell’ambito del progetto “Voci dal teatro”

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Maria Amelia Monti in scena

La recensione è stata scritta nell’ambito del progetto “Voci dal teatro” a cui partecipano Claudia Mochi,Emma Scinti Roger,Francesca Mattiacci, Edoardo Costantini e Michele Polisano

Il 10 marzo è andato in scena del teatro Nicola Vaccaj l’ultimo spettacolo di questa prestigiosa stagione teatrale, tratto dal romanzo “They do it with mirrors” della famosa scrittrice Agatha Christie: “Giochi di prestigio”.
Il giallo conserva anche a teatro l’inconfondibile tocco dell’abile autrice, ambientando in una sperduta località della campagna inglese dove si trova la magione di Stonygates l’intera vicenda.
Qui risiede Caroline (Sabrina Scuccimarra), la sorella gemella di Ruth (sempre interpretata da Scuccimarra), è proprio quest’ultima a chiedere all’amica Miss Marple (Maria Amelia Monti) di andare a trovare Caroline in quanto percepisce che in torno a lei si trovi del male.

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Appena giunta a casa della vecchia amica Miss Marple percepisce subito i dissapori che serpeggiano tra i numerosi figli e figliastri della famiglia. Vi si trova anche uno squilibrato,Edgard (Stefano Guerrieri), che aiuta Lewis(Roberto Citran), il marito di Caroline, a dirigere le attività filantropiche che ha iniziato con la moglie.
Lo stesso giorno giunge alla casa anche Christian (Sebastiano Bottari), poiché deve risolvere alcune questioni con Lewis. Quasi tutti sono in salotto, Christian si trova nella sua camera a scrivere delle importanti lettere e Alex (Sebastiano Bottari) è in paese, quando va via la luce Wally (Marco Cieli), il marito di Gina (Giulia de Luca), va ad aggiustare nello scantinato il generatore. Nel frattempo Edgard, pistola in pugno, minaccia Lewis e lo costringe ad entrare nello studio. Si chiudono a chiave. Si sentono due spari, ma Lewis ne esce illeso e Wally si riprende la pistola che Edgard aveva sottratto dalla sua camera. Eppure il delitto è stato compiuto. Viene ritrovato il corpo di Christian, nella sua camera con la macchina da scrivere intrisa di sangue, eppure non vi è nessuna lettera. L’agitazione sale e come sempre spetterà a Miss Marple il compito di svelare il trucco che si cela dietro questo gioco di prestigio.

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Non meraviglia il notevole successo dell’opera dato il calibro dell’autrice di fama internazionale, che ha scritto il testo ispiratore dell’adattamento straordinariamente riuscito di Edoardo Erba. Senza dubbio però è stata indispensabile l’accecante bravura di Maria Amelia Monti, la quale ha trasformato l’anziana e dolce Miss Marple di Agatha Christie in una signora rustica, imprevedibile e ironica ma sempre dotata di un’affilata intelligenza e intuito che stupisce ma spaventa anche un po’ i suoi interlocutori.
Davvero calzanti le musiche di Francesco Forni che, con un ritmo martellante, scandiscono i movimenti degli attori e fanno crescere poco a poco la suspence, lasciando lo spettatore in tensione e in totale immersione nelle vicende dei personaggi.
Alla realizzazione di questo effetto ha contribuito in modo eccelso l’ambientazione dello scenografo Luigi Ferrigno. Scarna, fredda e buia, la casa rispecchia perfettamente la sua origine di fabbrica di ferro, dove ogni cosa è gelida come il materiale che la compone e alcuni degli animi che vi si celano. Le porte permettono cambi repentini dei personaggi, rendendo dinamica la scena, e lasciando immaginare al pubblico ogni cosa che possa avvenire dietro di esse. Lo spettatore non può che guardare con sempre maggiore intensità lo spettacolo e fagocitarne ogni minimo dettaglio per giungere alla soluzione del grande enigma che da sempre i gialli pongono: chi è il colpevole?

 



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