Al via i viaggi di istruzione delle classi prime della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Macerata. Le classi 1E e 1C, accompagnati dai loro insegnanti, hanno fatto un percorso unico sui sentieri del Parco nazionale dei monti Sibillini umbri. Ecco come raccontano la loro esperienza.
«Alle 9 siamo arrivati a Nottoria, frazione di Norcia, ed abbiamo incontrato le guide. Ad accoglierci c’erano anche cinque simpatici asinelli selezionati per il percorso: il grande Totò, la mangiona Margherita, il piccolo Pintiricchio, la veloce Nuvoletta e la dolce Gina. Gli istruttori ci hanno diviso in base all’altezza in gruppi da 4 o 5 e a ciascun gruppo è stato assegnato l’asino più adeguato di stazza. Subito ci hanno dato le informazioni più importanti ed intanto ci siamo occupati di strigliare, spazzolare e sellare i cinque asini. Dopo, mentre un compagno reggeva la cavezza dell’asino e faceva da guida, un altro è salito in groppa all’animale. C’erano anche dei compagni che facevano da aiutanti di campo e quando gli asini lasciavano la dritta via per strappare un ciuffo d’erba erano subito pronti a riportarli sul sentiero predisposto. All’inizio eravamo incuriositi dall’esperienza nuova: mai ci era capitato di aver a che fare con degli asini. In realtà eravamo anche un po’ spaventati perché li chiamiamo asinelli, ma sono grandicelli ed arrivano a pesare anche 480 kg. Poi, dopo aver preso confidenza con loro, ci siamo divertiti tantissimo anche se abbiamo camminato per più di 10 chilometri, tra sali e scendi, anche con qualche scivolata. Per fortuna c’era un piacevole venticello a mitigare la fatica. E poi c’erano le risate dei compagni e delle compagne, le battute delle guide ed una natura meravigliosa intorno a rallegrarci il cammino. I vari percorsi dei mulattieri si compongono di ampi sentieri, campi erbosi, salite e discese rocciose, passaggi nei piccoli centri abitati della valle, purtroppo devastati dal terremoto. La natura è la più varia: castagneti, pascoli, querce gigantesche e arbusti dei più vari: rosa canina, ginepro, more, fiori dai mille colori. Il tutto abbellito dai suoni della natura, solo a tratti interrotti dagli schiamazzi degli studenti. Al termine dell’avventura con i somarelli, abbiamo pranzato nel parco giochi del paesino e ci siamo anche riposati.
Verso le 14 sono tornate le guide del Centro di Educazione Ambientale ed abbiamo svolto un’attività di Orienteering immersi in un paesaggio rosso sgargiante per i campi di papaveri. Altrove invece erano diffusi prati ricchi di fiori destinati a foraggio. Come ultima attività, gli istruttori ci hanno insegnato a montare delle tende perché è sempre bene saper mettere in pratica delle tecniche di sopravvivenza. Ovviamente ogni esperienza è stata accompagnata da spiegazioni sulla fauna e sulla flora locali. A fine giornata eravamo stanchi, assetati e magari anche un po’ sporchi ma certo niente di tutto questo ha tolto meraviglia ai nostri occhi: in questa cattedrale naturale, qui a Norcia, siamo ritornati in contatto con la terra e le sue creature. “La mulatteria” ci ha permesso di scoprire com’è viaggiare per lunghi sentieri con un ritmo rilassante e com’era viaggiare per i primi pastori transumanti, guardando e scoprendo il mondo con occhi nuovi come diceva Marcel Proust, che a quel punto non erano più due ma quattro: i nostri e quelli dell’asino».