Sono stati circa 300 gli studenti degli istituti secondari di II grado di Macerata che hanno partecipato agli incontri di sensibilizzazione e prevenzione sul tema della violenza di genere organizzati nell’ambito del progetto dedicato “Guardami negli occhi” dell’assessorato alle Pari opportunità e alle Politiche sociali del Comune di Macerata.
Al centro dell’attenzione la figura di Carmen, celebre personaggio dell’opera di Bizet – peraltro la scorsa estate rappresentata all’interno del Macerata Opera Festival – protagonista anche del percorso didattico che gli studenti hanno intrapreso e che sarà oggetto dell’elaborazione di progetti inerenti sia il melodramma sia la violenza di genere e che verranno presentati nel corso di un’iniziativa che si sta programmando al Teatro Lauro Rossi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La vice sindaca e assessora alle Pari opportunità e alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro dopo aver sottolineato l’impegno del Comune e del suo assessorato su tematiche quali la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, ha ricordato il progetto Guardami negli Occhi che è giunto alla terza edizione e ha ribadito soprattutto l’importanza del coinvolgimento di scuole e studenti: «Incentivare l’educazione all’uguaglianza di genere fin da giovani è fondamentale – ha detto la D’Alessandro -. Dobbiamo lavorare affinché venga acquisita la consapevolezza che la violenza è un problema offrendo, allo stesso tempo, un percorso di accompagnamento al cambiamento. Un cambiamento necessario, quanto urgente, per combattere, contrastare e prevenire la violenza nei confronti delle donne. La cultura del rispetto reciproco deve divenire la base su cui costruire una strategia per la parità di genere. Occorre agire a livello di sistema, modificando le premesse culturali su cui si basano le attuali forme di convivenza tra uomini e donne e questo significa anche agire sugli stereotipi, sui linguaggi e sull’educazione».
Diversi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata, ognuno a testimoniare le esperienze personali vissute nello svolgimento del proprio lavoro.
Il questore di Macerata, Luigi Silipo, protagonista delle indagini condotte per il femminicidio di Sara Di Pietrantonio, ha esortato a non tacere quando si vivono situazioni simili o quando si è a conoscenza di casi di violenza subiti da amiche e conoscenti e ha ribadito la disponibilità della Questura di Macerata nell’aiuto e nel sostegno alle ragazze in difficoltà e commenta così l’iniziativa: «Incontrare tanti ragazzi e ragazze che sono gli uomini e le donne di domani e parlare con loro delle storie di violenza che alcune giovani ci hanno consegnato con i loro racconti nei nostri uffici, può servire a far riconoscere quali sono i segnali delle violenza, campanelli d’allarme che debbono farli riflettere – ha detto il Questore; far comprendere agli studenti, con cui abbiamo dialogato, che le relazioni devono essere improntate al rispetto e non possono essere sbilanciate dalla sopraffazione, dalle gelosia, dal senso del possesso permette di immaginare che si può invertire la rotta. Abbiamo indicato loro quali sono gli strumenti per scegliere di uscire dall’isolamento e dalla violenza, raggiungendo i nostri uffici della Questura, dove le donne non dovranno più vergognarsi di raccontare quello che stanno subendo ma anzi troveranno protezione e sostegno».
Patrizia Peroni, vice questore, ha invece illustrato i vari strumenti a disposizione delle Forze dell’Ordine e la procedura dell’ammonimento nei casi di stalking e ha tenuto a sottolineare l’importanza di riconoscere i segnali di allarme all’interno delle relazioni: «Il femminicidio è un fenomeno trasversale – ha detto – che riguarda ogni classe sociale, ogni età. Quello che voglio ribadire è che tutti dobbiamo avere il senso di responsabilità nel segnalare e non essere indifferenti. Vi invito di avere fiducia in noi, nelle forze di polizia
Partendo invece dall’analisi dei dati, il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino, ha posto l’accento sulla trasversalità del fenomeno della violenza e ha spiegato, citando casi pratici, come intervenire: «Il femminicidio è un fenomeno trasversale – ha detto – che riguarda ogni classe sociale, ogni età ed è estremamente complesso perché si ha a che fare con rapporti affettivi. Quello che voglio ribadire è che tutti dobbiamo avere il senso di responsabilità nel segnalare e non essere indifferenti. Vi invito ad avere fiducia in noi, che come forze di polizia, facendo rete, siamo compatti e stiamo facendo il massimo sforzo per essere sempre più presenti e professionali su questo argomento».
La serie di interventi si è conclusa con il racconto della storia di Carmen e della tragicità della sua fine da parte del docente di musica, canto e tecnica vocale Michele Pirani che ha posto l’accento sulla drammatica attualità dell’opera di Bizet.