Sono accorsi da tutta Italia al museo della Carta e della Filigrana di Pioraco per frequentare il laboratorio di carta fatta a mano, organizzato nell’ambito del progetto “Pioraco città della carta”. Immergendo le mani nel tino e impugnando il modulo forma, una ventina di ragazzi e ragazze, bambini, bambine e loro genitori, hanno composto fogli di carta a mano alla maniera fabrianese, proprio come si faceva nel Medioevo (e fino a non troppi anni fa).
Non a caso, la “gualchiera prolaquense”, al di sotto del museo dove si è svolto questo workshop, occupa la stessa sede dove già nel tredicesimo secolo si realizzava carta apprezzata in Italia e in Europa, come documenti d’archivio hanno dimostrato. I partecipanti hanno poi imparato come pressare la carta, essiccare i fogli sugli stenditoi, come cialandrarla ed allestirla per i vari usi scrittori e artistici.
Tra illustrazioni di filigrane, pile a magli multipli e colla animale, i ragazzi dell’associazione Musei di Pioraco hanno raccontato il lungo viaggio della carta dalla Cina al mondo arabo alle nostre terre, e lasciato in dono a ogni partecipante i fogli prodotti, oltre al knowhow e all’esperienza singolare ed affascinante che ognuno si è portato a casa.
Il progetto “Pioraco città della carta”, finanziato dalla Regione Marche e avviato qualche mese fa, ha già portato a Pioraco laboratori gratuiti e molto partecipati di rilegatura, calligrafia e strumenti di scrittura, scrittura con e per bambini e bambine, prima di mostrare come si fa la carta a mano. Ora si avvia a conclusione, con il 14 agosto, quando la filiera storica del libro sarà rievocata per le vie del centro storico di Pioraco da mastro cartaio, amanuense e rilegatore; la chiusura del progetto sarà affidata a una conferenza sulla carta ieri, oggi e domani, il 3 settembre. Tutte le informazioni su www.pioracocittadellacarta.it