domenica, Novembre 17, 2024

Giornata dell’Unità nazionale,
studenti protagonisti a San Severino

4 NOVEMBRE - Le scolaresche hanno assistito alle celebrazioni dall'interno del teatro Italia a causa della pioggia battente. Hanno letto brani legati alla ricorrenza

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Alunni e alunne hanno assistito alle celebrazioni dall’interno del teatro Italia

«Oggi ricordiamo l’anniversario di una vittoria che pose fine a un conflitto, celebriamo l’Unità d’Italia, e i caduti che si sono sacrificati per dare vita al nostro Paese, festeggiamo le Forze Armate che sono state protagoniste del formarsi dell’Italia unita e che ne presidiano il ruolo nel mondo».
Con queste parole il presidente del Consiglio comunale di San Severino, Sandro Granata, è intervenuto alla cerimonia ufficiale in occasione del 4 Novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate a San Severino, alla quale hanno assistito in piedi e in rispettoso silenzio studenti e studentesse delle scuole cittadine, costretti dalla pioggia battente a partecipare dall’interno del teatro Italia.

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Il corteo sotto la pioggia

La pioggia non ha impedito al corteo, partito da piazza Del Popolo, di raggiungere il monumento ai Caduti. Ad aprire la parata il Gonfalone del Comune. A prestare servizio anche il Corpo filarmonio bandistico “Francesco Adriani”.

Alla cerimonia le bandiere e i labari dell’Associazione Combattenti e Reduci, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Nazionale Granatieri, dell’Associazione Arma di Cavalleria, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della Croce Rossa Italiana, gli stendardi delle scuole e la presenza dei militari della locale stazione dell’Arma dei Carabinieri, dei Carabinieri Forestali, della Polizia Locale, dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.
Nel corteo delle autorità anche gli assessori Jacopo Orlandani e Michela Pezzanesi, il consigliere comunale Tiziana Gazzellini.

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«Quella odierna – ha ricordato ancora il presidente del Consiglio, Granata – è una giornata che viviamo, quest’anno più che mai, come una richiesta di pace. Una pace che già cento anni fa si identificava nel rifiuto dei conflitti e che, ancora oggi, non riusciamo a mantenere, che sia ripudio della guerra, come sancito nella nostra Costituzione, nonché la traduzione in termini comuni e condivisi, del superamento di quelle situazioni che provocano ingiustizie, distorsioni, diseguaglianze, generatrici, a loro volta, di conflittualità tra popoli, nazioni, comunità. Mai come oggi, soprattutto nella nostra terra colpita dal terremoto prima di essere travolta come tutto il mondo dall’emergenza pandemica e da una guerra che bussa prepotente alle porte, abbiamo poi bisogno di creare unità quale condizione che rende forte una Nazione».
Nel suo saluto il presidente Granata ha infine rivolto un ringraziamento alle scolaresche poco prima che alcuni alunni e alunne dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” dessero lettura di significativi brani legati alla ricorrenza alla presenza di alcuni docenti e del dirigente scolastico, professor Sandro Luciani.

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