domenica, Novembre 17, 2024

Cinque sensi nel giardino della scuola,
festa dell’accoglienza a Le Grazie

RECANATI - Nella primaria giochi, esplorazioni sensoriali e educazione alimentare in allegria grazie a una collaborazione con l’Università di Macerata

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di Marta Di Massimo* e Paola Nicolini**

La festa dell’accoglienza, che segna simbolicamente l’inizio dell’anno scolastico, si è svolta lunedì alla scuola primaria Le Grazie di Recanati.  Grazie a una collaborazione con l’Università di Macerata, famiglie, docenti, bambini e bambine hanno interagito insieme utilizzando tutti i cinque sensi alla ricerca di sequenze naturali, ingredienti nascosti, organizzazione logica, per dare l’avvio insieme al nuovo anno scolastico. I temi della giornata, educazione alimentare e sostenibilità ambientale, sono stati supportati da attività ludiche basate sui contenuti del progetto “EduEat-educare mangiando e crescendo insieme”. Questo progetto, nato negli scorsi anni dalla collaborazione della scuola con l’Università di Macerata e il Laboratorio delle Idee, è un progetto educativo che non solo favorisce nel/nella bambino/a apprendimenti significativi e maggiore consapevolezza delle abitudini alimentari per un futuro più sostenibile, ma offre anche una nuova concezione del cibo come mezzo per conoscere il mondo, utilizzando l’esplorazione sensoriale e favorendo una conoscenza sensata di quel che troviamo nei nostri piatti.
Le diverse attività, sempre proposte secondo formati ludici, sono state pensate e realizzate grazie alla collaborazione di tutto il corpo docente e il coinvolgimento delle famiglie presenti, allestendo cinque postazioni nel giardino della scuola, ognuna dedicata a uno dei cinque sensi e dotata di materiali utili a impegnarsi in due diversi giochi.
edueat-3-768x1024Nello spazio dedicato al tatto, mezzo fondamentale per la percezione cosciente del mondo esterno e del proprio corpo, sono state presentate due attività che permettono di esercitare l’esplorazione manuale, la quale genera la possibilità di ricevere informazioni propriocettive grazie ai movimenti della mano e delle dita, necessarie al riconoscimento delle proprietà strutturali di un oggetto: il gioco del Quadro sensoriale e il gioco della Mano investigatrice. Entrambi richiedono di esplorare con il tatto gli alimenti presenti sul quadro e nei diversi sacchetti preparati per indovinare quanti più cibi possibili, esercitando la memoria, le conoscenze pregresse, le informazioni ricevute dalla manipolazione.
edueat-4-1024x768Una seconda postazione è stata dedicata all’olfatto, senso che attiva la memoria a lungo termine, ha un ruolo importante nel facilitare i processi d’apprendimento e per far sperimentare la memoria dedicata al riconoscimento attraverso gli odori. Il gioco Olfattando ha lo scopo di identificare gli aromi contenuti nei diversi bicchieri preparati in modo da nascondere il loro contenuto. A questo gioco è stato affiancato un breve percorso olfattivo allestito tra gli alberi, con un bosco sensoriale ispirato a quelli di Bruno Munari, dove i bambini e le bambine, accompagnati da genitori e insegnanti, si sono divertiti a passeggiare annusando e provando a indovinare le tipologie di piante aromatiche appese nello spazio circostante.
Accanto a quello dell’olfatto è stato allestito il banchetto dell’udito. Essendo l’ascolto la sua funzione principale, l’allenamento di questo senso mira a sviluppare e/o potenziare un ascolto attento e competente. Per affinare questa capacità sono state proposte due attività: il Suono del cibo, il cui scopo è indovinare i diversi tipi di legumi contenuti in bicchieri attraverso il suono prodotto dall’agitazione del bicchiere stesso e Orecchio allo scrocchio, il cui obiettivo è riconoscere più alimenti possibili per mezzo del suono prodotto dalla loro rottura, utilizzando cracker, grissini, fette biscottate, noci, arachidi, nocciole.
edueat-7-768x1024Per lo spazio dedicato al senso della vista sono state proposte due attività che hanno anche richiesto una buona dose di ragionamento logico: il gioco Indovina la sequenza, in cui l’obiettivo è indovinare le sequenze di immagini che rappresentano i passaggi fondamentali per arrivare alla produzione di un determinato alimento, come ad esempio chicco – pianta del grano – spiga del grano – farina e il gioco del Memory, basato invece sull’associazione tra l’immagine dell’alimento principale e un’immagine corrispondente con il prodotto finito, come nel caso delle olive e dell’olio.
edueat-8-1024x768Il banchetto del gusto è stato quello più apprezzato, sia dai genitori che dai bambini e le bambine, perché ha permesso di unire il divertimento con una gustosa merenda. Saper riconoscere i sapori è la base per allenarsi a apprezzare i cibi, indovinando gli ingredienti di cui sono composti. Il gioco Indovina il gusto, suddiviso tra cioccolate e marmellate, ha avuto lo scopo di educare a distinguere gli aromi e gli elementi nascosti, mentre Dolceamaro è un gioco divertente che allena a distinguere i sapori assaggiando e classificando dalla più dolce alla più amara le diverse cioccolate presentate.
edueat-11-1024x768Queste attività sollecitano nei/nelle bambini/e lo sviluppo della consapevolezza alimentare e allenano il pensiero critico, promuovendo lo sviluppo di un approccio “competente” all’osservazione del mondo circostante per osservare le cose in modo strutturato e con metodo, non solo in campo alimentare. Questa esperienza ha coinvolto tutti i presenti, bambini/e, nonni, genitori e corpo docente, superando quelle barriere che spesso identificano il gioco come qualcosa di infantile e improduttivo. Giocare insieme ha permesso di conoscersi e conoscere divertendosi, condividere piacevoli istanti, pensieri dubbiosi, visi sorpresi e divertiti, sbagli e riformulazioni, il tutto tra risate e sorrisi, perché educare significa anche sapersi divertire insieme, con il cibo e i cinque sensi considerati in un ruolo centrale.

*Marta di Massimo, laureata in Psicologia all’Università di Urbino, sta completando il percorso formativo all’Università di Macerata con un tirocinio post-lauream
** Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Macerata

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