Una visita straordinaria, organizzata dagli studi tecnici in accordo con la famiglia Quochi Pallotta e l’amministrazione comunale di Caldarola ha aperto le porte del Castello Pallotta ai ragazzi e alle ragazze della scuola media di terza dell’Istituto “De Magistris”, accompagnati dagli insegnanti Pazzaglia, Maffezzoli e Pennesi.
L’idea è nata per far conoscere ai giovani e alle giovani caldarolesi lo stato di avanzamento dei lavori all’interno del maniero cinquecentesco prima che tutti gli arredi, le bellissime carrozze egregiamente conservate e le suppellettili vengano trasferite nel deposito della ditta Alessandrini, incaricata dei lavori di restauro.
In fin dei conti questi ragazzi e ragazze potrebbero non aver mai visto il castello al suo interno, o conservarne un vago ricordo, poiché è purtroppo chiuso al pubblico da ormai 6 anni, cioè dal devastante sciame sismico del 2016.
A fare gli onori di casa sono stati il dottor Quochi Pallotta e il sindaco Luca Maria Giuseppetti.
L’ingegnere Livio Gambacorta e l’architetto Filiberto Andreoli, direttore dei lavori e responsabile della ditta esecutrice, hanno spiegato le tecniche di recupero e ricostruzione, così come le restauratrici relativamente ai numerosi affreschi presenti. Stefano Sebastianelli, custode del castello insieme a sua moglie Ludovica, hanno raccontato la storia dei Cardinali Pallotta e dello stile di vita che grazie a loro si poteva godere dalla fine del 1500, periodo in cui Caldarola ha visto il suo massimo splendore.
I ragazzi e le ragazze dotati di un caschetto di sicurezza, hanno potuto ammirare la sala delle carrozze, quella delle armi e il meraviglioso parco con alberi secolari.
Una piacevole giornata istruttiva che ha permesso alle nuove generazioni di conoscere l’importanza della storia del loro paese e i risvolti economici, turistici e culturali che ancora oggi ha per l’indotto locale. Particolarmente soddisfatto il dottor Quochi Pallotta che negli ultimi decenni, soprattutto per volontà della compianta consorte, la contessa Maria Elena Pallotta, scomparsa alcuni anni fa, ha dedicato ogni sforzo per riportare il maniero agli antichi fasti, con la speranza che questi lavori di recupero restituiscano presto il Castello all’intera collettività.