I volontari e le volontarie della Protezione Civile incontrano le classi terze della Scuola Secondaria I grado “San Vito” di Recanati.
«Quelle divise fluorescenti – si legge in una nota – non sono passate di certo inosservate al loro arrivo presso il piazzale della nostra scuola. Quante volte le abbiamo viste per strada, ai concerti, in televisione? La Protezione Civile rappresenta un punto di riferimento per la comunità, una figura rassicurante, durante un’emergenza e non solo. Ma cosa fanno esattamente?»
Sabato 14 maggio, i volontari della Protezione Civile di Recanati hanno incontrato i ragazzi e le ragazze delle classi terze della scuola secondaria “San Vito” per farsi conoscere e far conoscere la loro attività. Un incontro informativo ma soprattutto formativo, durato quasi due ore.
I volontari e le volontarie hanno spiegato la storia della Protezione Civile e la complessa struttura che coinvolge tanti organi e moltissime persone, ma anche i compiti e i valori che ispirano questa organizzazione. Hanno parlato di previsione, prevenzione e gestione dei rischi legati al nostro territorio, come ad esempio il monitoraggio della Diga di Castreccioni e l’importante attività di censimento delle abitazioni nei dintorni del fiume Musone. Hanno raccontato la loro attività a seguito dell’alluvione di Senigallia nel 2014 e del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016, nonché il loro prezioso contributo durante il periodo di pandemia e la raccolta di beni per l’emergenza in Ucraina. Inoltre hanno presentato i vari punti di raccolta a Recanati in caso di emergenza e ogni ragazzo ha preso nota di quello più vicino a casa sua, rintracciabile consultando il sito del Comune di Recanati.
Ma prima di poter fare qualsiasi tipo di attività occorre essere preparati e bene. All’interno della Protezione Civile ci sono infatti tante persone che si occupano di formazione, mettendo a disposizione di tutti le proprie capacità e le proprie conoscenze specifiche. Nel pomeriggio di sabato ad esempio i nuovi volontari sono stati formati sull’uso della radio, unico mezzo per comunicare in caso di emergenza.
I ragazzi e le ragazze erano entusiasti, curiosi, affascinati … finché una timida domanda ha rotto il ghiaccio: «Ma siete pagati?». «Eh no ragazzi!». Tutti i volontari hanno un altro lavoro: c’è chi insegna, chi lavora in ufficio o in fabbrica, chi è pensione; ma l’attività di Protezione Civile è un’attività di volontariato in cui si mette a disposizione il proprio tempo, le proprie energie, le proprie competenze specifiche per il bene degli altri. E a giudicare dal loro entusiasmo con tanta tanta passione. Un altro ragazzo alza la mano: «Quali sono i requisiti per partecipare?».
«Una domanda che ci fa ben sperare – conclude la scuola – che l’incontro sia stato apprezzato.
Grazie ai volontari per essere venuti nella nostra scuola, ma soprattutto grazie per il vostro prezioso servizio per il bene di tutti noi».