Alla scuola primaria “De Giorgi” di Gagliole quest’anno è arrivato un maestro davvero speciale: il preside Maurizio Cavallaro si è reso disponibile per insegnare ai piccoli alunni e alunne della classe I il gioco della dama e a quelli delle classi IV e V il gioco degli scacchi. Entusiasti e stupefatti nel vedere il preside in questo insolito ruolo, i bambini e le bambine sono stati subito coinvolti dalla personalità e dall’intraprendenza del dirigente scolastico e dal nuovo gioco.
«Le insegnanti credono molto in questo progetto in quanto, il gioco degli scacchi, pone il giocatore di fronte alla necessità di tener conto del punto di vista altrui – scrive la scuola -. Nel corso di una partita a scacchi il bambino impara a tener conto della presenza dell’avversario e delle mosse che oppone alle sue. Questa graduale presa di coscienza aiuta ad attenuare e a superare il naturale egocentrismo dei bambini e a tener conto delle aspettative e del punto di vista altrui. Gli alunni e le alunne imparano a lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi condivisi, sostenendo l’apprendimento proprio e quello dei compagni. Inoltre, si tratta di un gioco con regole, regole che sono numerose e complesse che consentono di sviluppare concetti di equità, turnazione, reciprocità e guidare al rifiuto di quegli atteggiamenti di prevaricazione, di scorrettezza, di ingiustizia che non consentono il regolare svolgimento del gioco. Gli scacchi, proprio nella loro valenza competitiva, educano al rispetto per l’avversario e all’accettazione del risultato della partita, atteggiamenti ai quali è importante educare gli allievi – conclude la nota -. Infine, ma non di minore importanza, gli scacchi favoriscono lo sviluppo di abilità di tipo cognitivo, quali la memoria, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di previsione, l’abilità spaziale, la capacità di trovare soluzioni, tutte indispensabili per lo sviluppo sano e completo del bambino».
Non solo il gioco degli scacchi rimarrà nei ricordi dei bambini, ma vi rimarrà soprattutto il preside, che svestito del suo ruolo istituzionale, ha reso questo periodo strano e particolare, più sereno e gioioso portando tra i bambini spensieratezza e divertimento, cose che da due anni sono difficili da trovare. Proprio l’essere sceso tra i bambini ed essere per qualche ora uno di loro ha permesso, agli alunni, di capire che i grandi, pur avendo un ruolo nella società, sono sempre al loro fianco.