di Mirko Silla
La domanda esistenziale che ci si pone di solito è: “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”. In questo caso, invece, la domanda è: “Qual è l’uovo più grande del mondo?”. Ed ecco la risposta, è quello dell’uccello-elefante. Una volta “uccelli” giganteschi, incapaci di volare, popolavano la Terra e più precisamente il Madagascar. Lontani parenti degli attuali struzzi, kiwi e casuari (tutti “uccelli” inadatti al volo), si estinsero poche centinaia di anni fa, forse a causa della caccia cui furono soggetti da parte dell’uomo. Questi “uccelli”, appartenenti al genere Aepiornis e volgarmente definiti “elephant-bird” (uccello-elefante), erano alti fino a tre metri e pesanti circa 700 chili. Come gli altri “uccelli”, deponevano uova, ma uova di enormi dimensioni, le uova più grandi che si conoscano, con un volume pari a quello di circa 150 uova di gallina.
Di uova di questo tipo, malgrado il tempo trascorso, relativamente breve, dall’estinzione di questa specie, se ne conoscono, intere, meno di 30 in tutto il mondo. Le dimensioni di queste uova, paragonate a quelle di un uovo di “dinosauro” e a quelle di una gallina, oltre che a stupire sono utili per capire come le dimensioni di un individuo adulto siano spesso indipendenti dalle dimensioni dell’uovo che li conteneva da piccoli e che ciò che determina le dimensioni di un animale adulto è il tasso di crescita della specie.
L’uovo di uccello-elefante è sicuramente tra i fossili più sorprendenti ed interessanti della mostra “Fossili, il passato ritrovato”, aperta il 6 novembre, che durerà fino a fine 2022 a Serrapetrona, precisamente a Palazzo Claudi. Il tesoro di Serrapetrona è composto da reperti archeologici e paleontologici provenienti dal sequestro di una collezione privata detenuta illegalmente e rinvenuta nel paesino in provincia di Macerata, nel dicembre 2006.Il processo di fossilizzazione ha consentito la conservazione di quelle che oggi sono le uova più grandi del mondo e l’esemplare presente alla mostra è stato rinvenuto in Madagascar, zona nella quale preferiva vivere questo enorme animale, risale al 1700 d.C.
Delle recenti scoperte hanno stabilito che probabilmente il parente più attuale più vicino all’uccello-elefante è il kiwi. Questo perché una delle più recenti scoperte ha evidenziato che il lobo ottico, un insieme di nervi cerebrali deputati al controllo visivo, era molto poco sviluppato nelle specie più piccole e quasi assente nei rappresentanti più grandi di questo genere di uccelli, proprio come nel kiwi.
“Fossili” per ritrovare il tempo perduto, nei reperti il tesoro di Serrapetrona (Video)