di Leonardo Luchetti
La band “No Time”, al Varco sul mare di Civitanova, l’altra sera per quasi tre ore ha presentato “La sera dei miracoli”, emozionando il pubblico che ha riempito tutte le sedie disponibili.
Sentire un cover così verosimile permetteva di chiudere gli occhi e rivedere Lucio Dalla sul palco. Con la loro voce e con le loro canzoni hanno trasmesso amore, passione e amicizia, ma soprattutto con la canzone Futura, che anche durante il covid ci ha accompagnati, hanno ridato la speranza per continuare a combattere e credere in un futuro migliore. La voce del gruppo, Angelo Carassai, ci ha concesso un’intervista in cui ha spiegato la nascita del gruppo e il suo corso.
«“No Time” nasce dall’amore per la musica e dal desiderio di unire l’esperienza di musicisti conosciuti ed affermati a livello locale. Con alcuni siamo cresciuti musicalmente insieme, mentre con altri ci siamo incontrati nel corso del tempo e abbiamo iniziato a mettere su delle cover – racconta il cantante -. Questa nostra passione ci permette di trasmettere al pubblico emozioni fortissime. La mia attrazione per l’arte l’hanno scoperta le suore della scuola quando avevo tre anni. L’amore per l’arte non è una cosa comune, è una cosa che abbiamo scritto nel dna da quando nasciamo.
L’altra sera abbiamo scelto Lucio Dalla perché a 16 anni ho imparato a cantare sue canzoni importanti, che trasmettono modi di pensare e di amare, e altre che trattavano problemi come l’emarginazione e il disagio giovanile. Quindi lo abbiamo scelto perché è riuscito ad entusiasmarci e questo, personalmente, è il concerto che più mi sono cucito addosso – prosegue la voce di “No Time”. Dopo tanto tempo che non ci esibivamo, l’emozione è stata fortissima, in quanto dopo un anno e mezzo ci siamo finalmente sentiti davvero e di nuovo liberi.
Con l’auspicio che questa voglia di tornare a vivere spinga le persone a vaccinarsi e prendere tutte le precauzioni, per tornare insieme, perché una persona sola non prova mai emozioni. Purtroppo noi musicisti minori raramente riusciamo a trovare un impresario che ci aiuta a trovare piazze dove esibirci. Il profitto è quasi nullo. Infatti, una volta pagato il service non ci sono più grandi guadagni e, appunto per questo, suoniamo perché ci piace – conclude Angelo Carassari -. Quest’anno riusciamo a fare solo quattro concerti. Quello di Civitanova lo abbiamo fatto in zona per la quinta volta e nonostante questo c’era il pienone e per noi significa che piacciamo e che alla gente piace ascoltare la nostra musica».