Tre giorni al “Futura Genova” per quattro allievi delle scuole superiori di Macerata e Fermo.
La settimana dedicata al Piano nazionale per la scuola digitale rappresenta, ormai da anni, l’occasione per promuovere, in tutte le scuole, una riflessione attiva sul percorso di crescita e di sviluppo dell’innovazione tecnologica.
Quest’anno dopo la straordinaria esperienza di “Futura Macerata” che si è vissuta a fine settembre 2018, alcuni alunni e alunne vincitori, dopo la gara di progettazione in stile hackathon, precisamente Alessandra Padovano del Liceo Artistico “Cantalamessa”, Riccardo Benedetti dell’ITE “Gentili” di Macerata, Andrea Casoni dell’IIS “Filelfo” di Tolentino e Giacomo Pierbattista del Liceo Scientifico “Oreste Calzetti” di Fermo, si sono recati con i loro docenti a Genova per disputare, con altri coetanei provenienti dalle altre regioni d’Italia, l’ultimo hackathon nazionale.
Un’esperienza di tre giornate, dal 4 al 6 aprile, per imparare, condividere, approfondire i tanti progetti già realizzati e per ideare insieme future attività coerenti con il Pnsd.
L’hackathon è una vera e propria maratona progettuale, durante la quale, studenti e studentesse, di diversi tipi di scuola, con l’aiuto di mentori, esperti e ricercatori lavorano insieme per pianificare soluzioni innovative per il proprio territorio.
Il progetto realizzato a settembre dagli allievi vincitori di “Futura Macerata” ha il titolo di “CulturAR Center – ricordare, rinascere, ricostruire” e prevede la creazione di un museo interattivo, volto a mantenere viva la memoria dei territori devastati dal sisma, aperto a tutti (dagli studenti ai turisti), in cui si possono utilizzare strumenti tecnologicamente avanzati, come i visori per la realtà virtuale, organizzare laboratori interattivi e workshop formativi in cui professionisti, studenti universitari e degli ultimi anni delle superiori, possono confrontarsi, elaborare progetti e pianificare la ricostruzione fedele dei paesi lacerati dal terremoto. Il museo, inoltre, prevede anche un percorso sensoriale per i disabili, fatto di odori, suoni, sapori del territorio danneggiato.
Durante la fase di lavoro i ragazzi hanno dato importanza alla memoria oltre che alla rinascita e alla ricostruzione; “noi oggi siamo la nostra memoria” per usare un’affermazione di U. Eco, il risultato di ciò che è stato seminato nel nostro passato antico e recente. E’ bene, quindi, anche per le generazioni future, mantenere viva la nostra identità con il ricordo e il museo ha questo scopo. Da questo si passa poi alla rinascita e alla ricostruzione senza stravolgere la nostra antica e preziosa storia, mantenendo il valore artistico ed architettonico degli splendidi paesi del cratere, luoghi apprezzati per bellezza ed arte, in modo particolare dai turisti del nord Europa.
A Genova i ragazzi hanno proseguito il lavoro sul progetto per renderlo attualizzabile, presentando anche una sorta di scheda finanziaria e possibili partner e sponsor.
L’esperienza è stata davvero interessante ed impegnativa, i giovani allievi si sono messi in gioco, ciascuno con le proprie conoscenze, competenze e capacità.
Stimolanti sono state anche le serate in cui giovani Millennials ( i nati tra il 1980 e il 2000) hanno raccontato le loro vite e i traguardi raggiunti, pur essendo così giovani e hanno raccomandato ai ragazzi della Generazione Z (i nati dal 2000 in poi) di inseguire con passione, determinazione ed impegno i propri sogni.