Si è svolto dal 13 al 19 maggio nella cittadina di Pobiedziska, in Polonia, il terzo degli incontri relativi al progetto Erasmus plus, sovvenzionato dalla Comunità europea, “Historical Borders in Europe: ancient limits, new opportunities”.
Tre alunne dell’ Istituto comprensivo B.Gigli di Recanati Lara Baldini, Asia Erbaccio e Anna Moriconi frequentanti il secondo anno delle scuola Media, accompagnate dalle docenti Rosalba Modafferi e Marina Sorgentoni sono state accolte nelle famiglie dei loro corrispondenti polacchi e, per una settimana, hanno condiviso attività e partecipato ai vari laboratori insieme ai loro compagni provenienti da Spagna, Slovenia, Portogallo e Repubblica Ceca.
Il programma, intensissimo, ha visto studenti, studentesse e docenti impegnati in lezioni in classe, laboratori di arte ed escursioni inerenti il termine “borders”, confini. E di confini si è parlato a tutto tondo. Si è partiti dalla storia dei confini della Polonia per comprendere gli infiniti mutamenti che le diverse epoche hanno operato sul territorio, un percorso lungo e sovente impervio costellato di conflitti che, nel corso dei secoli, hanno modificato usi, costumi lingue e religioni delle popolazioni coinvolte.
Gli studenti e le studentesse, attraverso percorsi guidati e visite ai musei, hanno potuto osservare e riflettere sul significato della parola “confine” spesso associata ai termini “divisione” e “separazione”. Ogni team partecipante ha presentato i propri lavori inerenti la storia, l’arte, la geografia, la gastronomia della Polonia per capirne l’anima e le sue più profonde radici.
Molto interessante e coinvolgente per i ragazzi e le ragazze è stata la visita alla università di Viadrina posta al confine tra la Polonia e la Germania che negli anni è cresciuta grazie alla sua posizione strategica diventando polo universitario del centro Europa. In particolare dal 2007 anno di ingresso della Polonia nella comunità europea ha visto intensificare i rapporti di collaborazione tra gli istituti polacchi e tedeschi fino ad arrivare alla situazione odierna che li vede impegnati nella costruzione di un unico centro internazionale di istruzione superiore, diviso solamente dal fiume Oder e da un ponte che da anni non rappresenta più il confine che separava due nazioni ma un fondamentale passaggio, un raccordo che unisce tutta l’Europa.
La visita alla città di Berlino e a quel che resta di un muro che non divide più ha concluso il viaggio ed il percorso educativo di questa settimana che, al suo termine, ha visto tutti uniti, coscienti, consapevoli e certi del fatto che i confini possano e debbano essere opportunità di crescita personale, di sviluppo culturale ed economico, di raccordo perché l’Europa sia finalmente un unico, grande paese.