sabato, Novembre 2, 2024

«Nei campi di concentramento
si giocava a pallone»

TOLENTINO - Trecento studenti e studentesse del Filelfo e dell'Ipsia hanno assistito allo spettacolo messo in scena nell'ambito delle iniziative di "Un goal per ripartire"

 

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Invasione di campo

di Francesca Marsili

“Invasione di campo, storie di numeri sulla maglia e sulla pelle”: 300 alunni e alunne delle classi superiori dell’istituto comprensivo Filelfo e dell’Ipsia di Tolentino sono stati spettatori venerdì mattina al teatro Don Bosco, del monologo proposto nell’ambito delle iniziative di “Un goal per ripartire”. C’è anche il comune di Tolentino, infatti, quale destinatario dell’ambizioso progetto che vede impegnati Inter, Suning Sports e Centro Sportivo Italiano a sostegno delle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 e che ha come obiettivo la rinascita sociale e sportiva.

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Lo scorso fine settimana la cittadina è stata avvolta dal calore di molteplici iniziative: sportive, solidali ma anche di notevole peso culturale come quella che ha visto sul palco il monologo rappresentato dal Teatro minimo di Milano ed interpretato dall’attore Giovanni Soldani che ha raccontato storie di sport che hanno incrociato negli anni Quaranta, l’ascesa di Hitler. «Nei campi di concentramento si giocava a pallone – ha narrato l’interprete- Le guardie organizzavano partite e si divertivano a sfidare prigionieri ridotti a scheletri. Nei campi di lavoro nazisti c’era gente che giocava davvero bene a calcio, fino a pochi mesi prima avevano infiammato gli spalti dei più importanti stadi d’Europa. E quelli che erano stati famosissimi calciatori non avevano più un loro nome, ma un numero tatuato su di un braccio». Tre le storie che la follia nazista ha troncato, raccontate attraverso filmati e diapositive: quella della squadra dei panettieri di Kiev, quella di Arpad Weisz e di Matthias Sindelar. I ragazzi e le ragazze hanno così potuto analizzare la follia del nazismo da un’altra particolare angolazione: quella dello sport. Un modo assolutamente nuovo per ricordare uno tra i periodi più cupi della nostra storia e per non dimenticare. L’iniziativa ha visto la collaborazione anche dell’assessorato all’Istruzione ed alla cultura del comune di Tolentino.

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