«Partiamo senza sapere cosa ci aspetta e, in qualche modo, scavalchiamo le difficoltà, tra sbalzi d’umore. Ma la cosa più bella è che portiamo la nostra vita dentro una valigia, anche se non siamo mai pronti né a disfarla né a rifarla». Sono le parole di Valona Zenku, di origini macedone, nata in Italia, studentessa dell‘Iis “Matteo Ricci “ di Macerata, nonché un’eccellenza dell’indirizzo Tecnico-Turistico. Da circa sei mesi frequenta un anno di studio all’estero in Germania e precisamente nell’Augustinus-Gymnasium, grazie ad una borsa di studio del comune gemellato di Weiden, nell’Alto Palatinato. Il desiderio di Valona, di approfondire la lingua tedesca per ampliare la sua formazione e le sue opportunità di lavoro, è maturato nel terzo anno di scuola, in particolare durante il periodo di Alternanza Scuola-Lavoro, in un’agenzia di viaggi e in occasione dello scambio tra gli studenti della scuola superiore di Macerata, gemellata con quella, appunto, di Weiden.
Valona, come altri studenti, non aveva potuto partecipare per problemi familiari, ma non ha perso occasione di fare amicizia con i ragazzi tedeschi, quando questi ultimi sono giunti a Macerata e come guida turistica si è acquistata l’ammirazione da parte degli insegnanti tedeschi per la perfetta competenza linguistica, dimostrata nelle presentazioni. Così, quando lei ha espresso il desiderio di frequentare un anno scolastico in Germania, il Comune di Weiden e il liceo “Augustinus” si sono resi subito disponibili, trovando famiglie pronte a ospitarla. Un’occasione unica e completamente gratuita, frutto anche della lunga amicizia tra il nostro capoluogo di Provincia e la cittadina tedesca.
Accolta, dunque, nella seconda classe del corso di studi corrispondente a quello italiano, normale prassi di inserimento in scuole dove vengono accettati studenti stranieri, qui avrebbe dovuto frequentare il 4° anno, l’allieva, orgoglio dei professori di Macerata, li ha raggiunti con una video-chiamata e li ha informati sulla sua nuova vita. Non aveva mancato a Natale di venirli a trovare, ma l’incontro con i suoi compagni di classe, le emozioni e qualche lacrimuccia avevano prevalso.
Periodo indimenticabile nella vita di un giovane, il trascorrere un anno all’estero coincide con la consapevolezza di conoscere in modo più profondo lo stile di vita di un altro popolo che, sebbene europeo, ha caratteristiche ben diverse dalle proprie e si affronta tutta una serie di esperienze da approfondire.
E Valona, con una buona dose di spirito, lo ha ricordato in un decalogo in cui tanti, che hanno condiviso la stessa esperienza, possono ritrovarsi. E’ proprio vero che quando si va in un paese estero «Parti con una valigia e ritorni con tre», spesso, quando ci si esprime, «Ci si confonde con le lingue», la studentessa ne padroneggia tre, «E faccio confusione tra la famiglia di origine e quella ospitante nei discorsi”. Tra l’altro si dubita che la famiglia ospitante, in cui la ragazza alloggia, la lascerà andare, considerato che è entusiasta di come Valona cucini. Quindi non solo è una studentessa modello, ma anche un’ottima cuoca!
Ed ancora la sorpresa di «Essere conosciuta da tutti anche se tu non li conosci”, oppure il rammarico di «Aver perso il primo giorno di scuola” o “Il vergognarsi di leggere a voce alta davanti a tutti per via del proprio accento» ha affermato la studentessa.
Ci sono anche le difficoltà, ma vale la pena affrontarle, perché come continua Valona: «Noi Exchange-students siamo forti, non ci annoiamo mai». E quanta soddisfazione nel pensare che quando: «Sentivo parlare sempre più spesso di figli di amici che partivano per l’anno all’estero, – e mi chiedevano – : «E tu lo faresti?» la mia risposta era, senza un attimo di esitazione, «Partirei all’istante». In ogni modo, anche in Italia non vedono l’ora di riaverla tra loro e riabbracciarla, certi che Valona avrà tante cose da raccontare.