lunedì, Novembre 4, 2024

La condivisione è la forza degli esseri umani,
anche quando ci sono neve e terremoto

IL RACCONTO - Sono giorni difficili per la nostra provincia con le nuove scosse, l'emergenza che ha colpito tante città di montagna e una valanga che è caduta su un albergo in Abruzzo. Ma in questi momenti insieme alla paura ci sono anche la capacità umana di essere solidali e la bellezza di stare insieme

 

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Paola Nicolini

di Paola Nicolini*

Mannaggia, speravo di non dover più parlarti del terremoto e invece mi tocca farlo, perché si è fatto risentire nei giorni scorsi. C’era la neve e forse eri a scuola con la maestra e i tuoi compagni o forse eri fuori a giocare con lo slittino e a fare i pupazzi. Non ce lo aspettavamo, anche se gli esperti dicevano che qualche scossa ancora era prevedibile, perché le nostre montagne sono soggette ad assestamenti in quanto, anche se è difficile crederci, sono relativamente giovani, sono montagne “vive”: si muovono, si trasformano e continuano a crescere. Lo fanno così lentamente che il processo non è apparentemente percepibile a occhio nudo e i cambiamenti si possono misurare solo in tempi molto molto lunghi.

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Neve a Penna San Giovanni

È lo sviluppo delle montagne che attiva i terremoti, come ormai avrai sentito dire più volte, perché di questi tempi si parla molto delle cause, della dinamica, degli effetti delle scosse e di quanto si possa prevedere un movimento delle montagne vicino a noi. Comunque, anche se abbiamo capito come si innescano, anche se sappiamo quali sono le forze che li generano, anche se ormai ci dirigiamo veloci sotto ai tavoli – sia che ci troviamo a casa sia che siamo a scuola, perché ci hanno insegnato le manovre utili alla nostra sicurezza – quando la scossa arriva ci coglie sempre di sorpresa e non smette di farci un po’ paura. E ti credo! Sembra che i nostri edifici si mettano in moto, proprio come quando si avvia il motore di una macchina: tutto vibra, dondola, scricchiola, sobbalza e balla, ci gira la testa e ci vuole un momento per realizzare che no, non è l’autotreno che passa veloce per la via, non è il treno che schizza sulla ferrovia, non sono i mezzi che portano via la spazzatura differenziata, ma è ancora una volta il terremoto.

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Al lavoro per liberare le strada dalla neve
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Uno dei bambini salvato dai soccorsi a Rigopiano

Questa volta, l’abbondante nevicata che si è verificata negli ultimi giorni ha reso le cose più problematiche e abbiamo sentito le notizie delle difficoltà in cui si sono trovate le popolazioni dei paesi che si trovano lungo la nostra zona appenninica e in Abruzzo, a due passi dalle Marche.
In questi stessi giorni abbiamo sentito anche dei tanti volontari e delle persone che si sono spese con il loro lavoro per alleggerire i disagi, per raggiungere la gente rimasta isolata, per dare riparo agli animali restati all’aperto e soprattutto per salvare gli ospiti di un albergo che è stato investito da una grandissima valanga. Perché, te lo voglio dire, se ancora alcuni eventi sono incontrollabili e uno di questi è il terremoto, a compensare la paura e l’ansia che ci mette addosso, c’è la sensazione della bellezza della solidarietà, dell’aiuto reciproco, dello stare insieme, della vicinanza di quanti hanno sentito la notizia e ci chiamano per sapere come stiamo e se abbiamo bisogno di aiuto, come forse hai potuto capire dalle telefonate che hanno ricevuto i tuoi genitori dai familiari e dagli amici che abitano lontano.
Il bello dell’essere umano è la possibilità di far fronte insieme agli altri alle difficoltà che talvolta è necessario affrontare nella vita. Il bello dell’essere umani è di poter aggiungere al dolore la speranza, alla paura la rassicurazione, alla tristezza la vicinanza, al silenzio in cui sembra volerci chiudere l’ansia la spinta al dialogo con gli altri. Puoi anche tu portare speranza, rassicurazione, vicinanza e spingerti ad aprirti nel dialogo, con i tuoi familiari, con i tuoi amici e compagni di classe, con i tuoi insegnanti. Puoi chiedere se hai dubbi, puoi piangere se ti senti sconfortato, puoi farti leggere una storia che ti piace se vuoi fantasticare un po’, puoi tenere una lucina accesa che rassicura di notte se il buio a volte fa paura, puoi cercare gli amici per stare insieme e per giocare se ti senti solo. C’è sempre un modo che ci permette di stare un po’ meglio, anche nelle difficoltà, e di andare oltre i momenti di crisi, sebbene si ripetano, come da noi, in questi ultimi mesi. E anche se sei un bambino o una bambina, puoi trovare il tuo, magari facendoti aiutare da qualche persona adulta a cui vuoi bene e che vive vicino a te.

*Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, Università di Macerata

 

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