Siamo a dicembre, si avvicina il Natale. In tanti avranno già scritto la loro bella letterina da mandare a Babbo Natale oppure spiegato mille volte in ogni possibile lingua conosciuta ai genitori, alle zie, agli amici e ai nonni quale è il regalo che desiderano più di tutti in assoluto. Il Natale, che piaccia o no è anche questo, scartare dei bei pacchi colorati pieni di giochi che a volte ci piacciono tantissimo, altre volte deludono. A volte invece un regalo che pensavamo non ci piacesse dopo un paio di mesi, guardandolo bene, diventa qualcosa di meraviglioso.
Ma ti sei mai chiesto quali erano i sogni dei tuoi genitori quando erano piccoli? Hai mai visto con cosa giocavano, cosa custodivano gelosamente nell’armadio e soprattutto cosa avrebbero sempre voluto trovare sotto la carta da regali colorata ma che nessuno gli ha mai regalato? Probabilmente i tuoi genitori sono della generazione degli anni ’80. In quegli anni non c’erano i telefonini, per incontrarsi bisognava andare a citofonare a casa oppure darsi appuntamento sempre alla stessa ora nello stesso luogo. La televisione aveva al massimo 6 canali e spesso alcuni neanche si vedevano bene. Non c’era internet e bisognava documentarsi sui vocabolari e sulle enciclopedie.
In un’epoca così capitava spesso di andare a casa di qualche amico e scoprire dei giochi che nessuno conosceva! Allora ci si iniziava a chiedere: “Ma dove l’avrà comprato?” e si faceva di tutto per averne uno uguale. Ma il bello era proprio andare a trovare gli amichetti, una volta a casa di uno e una volta da un altro e giocare con tante cose nuove. Andiamo quindi a scoprire cosa i nostri genitori cercavano nei cassetti e nelle ceste dei giochi degli altri bambini.
CASE E CASTELLI – Iniziamo dal sogno dei sogni. L’oggetto talmente bello e desiderato che neanche lo si chiedeva a mamma e papà perchè tanto si era già sicuri che la risposta sarebbe stata “No!”. Un gioco magico per cui si giravano tutti i canali della televisione in attesa della pubblicità perchè le occasioni di vederlo dal vivo erano pochissime. Solo pochi fortunati lo possedevano e per questo tutti volevano passare i pomeriggi proprio a casa di quei bambini che diventavano molto popolari. Per i maschi il desiderio era l’incredibile castello di Grayskull della Mattel, la fortezza dove He-man, l’uomo più forte dell’universo combatteva con Skeletron, il malvagio più cattivo che sia mai esistito. Ragazzi come faceva paura Skeletron! Per le bambine invece il sogno irrealizzabile si chiamava casa di Barbie. Un modello gigante che quasi ci si poteva realmente vivere dentro. L’attrazione incredibile di questo gioco era l’ascensore che già nella realtà a dimensione reale era difficile da vedere. A quel tempo le scale si salivano a piedi. Gli ascensori veri erano già qualcosa con cui giocare.
GIOCHI DA TAVOLA – C’era una categoria di giochi che di solito si tirava fuori quando pioveva o era freddo. Infatti le giornate normalmente si passavano fuori casa e si rientrava quando era buio. Questo significava che d’inverno si rientrava alle 16,30 circa e d’estate si riusciva tranquillamente anche a sorpassare le 20. Il re dei giochi da tavola era senza dubbio Brivido, da giocare al buio grazie agli inserti fluorescenti e al teschio che attivava le tante trappole. Ma insieme a Brivido c’era anche Indovina Chi? un gioco in cui si dovevano individuare personaggi nascosti facendo l’identikit con domande del tipo: “Ha il cappello?”, è “uomo o donna?”.
GIOCHI DI ABILITA’ – In questa serie di giochi l’immancabile per tutti era Tricky Tracks, un mondo in cui bisognava far avanzare una pallina superando vari ostacoli. Si potevano passare intere settimane a fare e rifare lo stesso percorso. Insieme a Tricky Tracks i tuoi genitori sicuramente avranno usato almeno una volta i Water Games. Il principio era lo stesso, tramite uno spruzzo d’aria in un contenitore d’acqua bisognava riuscire a mettere in ordine dei cerchi o a fare goal. La particolarità di questi giochi è che erano tutti azionati da un unico pulsante che si premeva all’infinito, con strategia o semplicemente a caso. Un livello di complessità più elevato era invece dato dal Meccano, l’antenato delle Lego. Consisteva in una serie di moduli in ferro forati che si potevano unire grazie a dei chiodini. Con questi semplici pezzi si poteva costruire qualsiasi cosa. Erano veramente pochi però quelli che riuscivano a giocarci senza utilizzare le istruzioni o senza l’aiuto dei genitori. La bellezza del Meccano era che si poteva usare per fare gli scenari dove giocare con altri oggetti.
BOLLE, BIGLIE E PELUCHE – In questa categoria inseriamo il Cristal Ball, una pasta da inserire su un tubo. Soffiando si formavano giganti bolle colorate che non esplodevano subito ma si afflosciavano lentamente. Personalmente non sono mai riuscito a fare una bolla come si deve ma la pubblicità era qualcosa di estremamente convincente e tutti volevano giocarci. Dall’altro lato c’erano le biglie, oggetto immancabile in ogni scatola di giochi che si rispetti. Oggetti spesso poco comprensibili, ogni volta che ci si giocava bisognava inventare da capo le regole. Spesso era bello anche solo guardarci dentro e cercare di capire come si faceva a mettere i colori dentro il vetro. I più arditi per scoprirlo le spaccavano a martellate. Infine tra i peluche c’erano i Cuccioli cerca famiglia, dei teneri cagnolini che si dovevano coccolare perchè appunto erano in cerca di amore e tenerezze.
ARRIVANO I VIDEOGAME – Ad un certo punto la vita è cambiata. Da giochi concreti che si potevano toccare, rompere e trasformare, con cui inventare storie, sono arrivati i videogame. Anche portatili. Ma non siamo qui per parlare di Game boy, Playstation e quant’altro. L’antenato del videogame si chiamava Gig Tyger. Una scatoletta in bianco e nero con pochissime alternative ma che rapiva la nostra attenzione per ore e ore, fino a quando non finivano le pile. Dopo i Gig Tyger la vita non è stata più la stessa.
Probabilmente ne abbiamo dimenticati tanti altri, prova ad andare dai tuoi genitori e chiedi loro quale era il gioco che più volevano ogni Natale!