Un esplosione di colori invade il grigiore e lo trasforma. Con i colori il palco viene invaso di emozioni che arriva in ogni angolo del teatro e coinvolge il pubblico che ha partecipato accompagnando danze e musica con il battito delle mani, con gli applausi e con un grande entusiasmo. Tutto questo è stato Kromospace, lo spettacolo dell’Officina di Fidia che ha visto l’esordio alla regia di Olta Shehu, un vulcano di idee ed energia. Al suo fianco le giovanissime ma già esperte Silvia Donati e Valeria Monachesi.
E’ una famiglia quella salita sul palco fatta di ballerini di ogni età, formazione e anche di semplici figuranti che, pur non avendo mai vestito il tutù, hanno accettato di calcare le scene per regalare allo spettacolo un gran finale. per loro vestiti di ogni colore che per il gran finale formano un magico collage di luci, musica e colori.
La trame dello spettacolo è degna di un libro di fiabe: «Un giorno il colore pensò di organizzare una festa. Invitò i suoi amici, colori e promise che sarebbe stata una fantastica giornata. Quando tutti i colori arrivarono nella valle dei silenzi, non trovarono nessuno. Forse si erano sbagliati, forse era successo qualcosa al colore che li aveva invitati. Avanzarono lentamente, tra le foglie grandi di quella bellissima valle, e si sedettero in silenzio. Aspettarono a lungo perchè i colori hanno fiducia. Vivono di luce. Dopo molte ore si levò un suono nell’aria e poi un canto angelico, bellissimo come la rugiada che saluta il sole del mattino, e il canto diventò un coro. La musica chiese al silenzio il permesso di entrare nella valle e le fu accordato. Allora un flusso di note inondò lo spazio immenso dove i colori sedevano da ore, ed era così intensa, così fluida che si trasformò in acqua magica. I colori cominciarono a tuffarsi nell’acqua della musica e sollevarono gocce di luce. Fu la danza più bella della loro vita».