“Días felices”, sono stati definiti così, dalle alunne e dagli alunni partecipanti, i giorni dedicati alla vacanza-studio in Spagna dal Convitto Nazionale Giacomo Leopardi di Macerata nelle scorse settimane. Protagonisti venti alunni e alunne della scuola secondaria di primo grado, di prima, seconda e terza classe, accompagnati dalle due insegnanti di spagnolo, le professoresse Elisa Pasquali, referente del progetto, ed Emanuela Petrelli.
Dopo il soggiorno-studio in Regno Unito del febbraio scorso, in estate è stata dunque la volta del “viaje de idioma en España” per il Convitto, da sempre attento allo studio delle lingue straniere e a motivare i propri studenti con attività formative originali e coinvolgenti.
La scelta della destinazione è caduta per questo anno su Salamanca, una delle città più vibranti e iconiche della Spagna, Patrimonio dell’Umanità dal 1988 e poco distante dalla capitale Madrid. “Quien quiera aprender que vaya a Salamanca”, “Chi vuole imparare, venga a Salamanca”, recita un ben noto detto spagnolo. E in effetti la città, famosa per la sua antichissima Università, gli angoli incantevoli e le architetture mozzafiato, ha fornito il contesto ideale ad un programma educativo unico, articolato in una settimana ricca di emozioni nelle stesse parole degli studenti coinvolti.
«Abbiamo alloggiato a Salamanca, andando di mattino a scuola all’Universidad Pontificia e partendo poi da questa splendida città per tutte le escursioni in programma, Madrid compresa» spiega Ludovica, alunna di terza, ora iscritta al Liceo Linguistico. «Ci siamo appropriati degli aspetti fondamentali della cultura spagnola, in tutti i sensi: suoni, cibi, profumi, panorami, opere d’arte, contatti umani. E lo abbiamo fatto con attività mai noiose: ad esempio, un giorno abbiamo sperimentato un’entusiasmante caccia al tesoro in cui, a piccoli gruppi, dovevamo muoverci per la città di Salamanca. Per me è stato davvero molto formativo e al contempo mi sono divertita tantissimo, lo consiglio a tutti» conclude Ludovica.
«Un viaggio dal gusto avventuroso, che sa di churros e tapas, di veladas compartidas (serate condivise) e lugares particulares (luoghi caratteristici)» commenta Flavia, anch’essa studentessa uscente di terza, da settembre matricola del Liceo Classico. «A rendere unica l’esperienza – continua Flavia – siamo stati noi studenti e i nostri insegnanti, anche quelli spagnoli conosciuti durante le lezioni mattutine, las clases, persone straordinariamente solari e coinvolgenti. È stato un viaggio all’insegna del buonumore, della lietezza, ma anche di discorsi profondi; ci siamo uniti come una famiglia speciale pronta a sostenersi in ogni momento della giornata. Grazie Convitto per questa esperienza che ha coronato il mio percorso nella scuola secondaria di primo grado».
«A cosa serve un viaggio-studio come questo? Secondo me, è un’immersione culturale utilissima per chi vuole allenarsi con la lingua spagnola – incalza Lucrezia – e offre l’opportunità di confrontarsi con stili di vita e modi di pensare diversi dal nostro. Trovarmi di fronte alla bellezza del Palazzo Reale di Madrid, dello Stadio Santiago Bernabéu e delle cattedrali gotiche di Salamanca, mi ha fatto rimanere senza parole, mi sono sentita una abitante di quelle città ed è stata una sensazione meravigliosa. Porto a casa con me ricordi davvero incancellabili».
«Se non avete mai visitato Salamanca, vi siete persi una delle perle d’Europa» fanno eco, infine, Giovanni, Gionata, Riccardo e Alessio, attualmente in seconda media. «Il nostro posto preferito? Senza dubbio Plaza Mayor con le sue heladerías: ogni sera andavamo lì a prendere un gelato e a parlare tra noi e con le nostre insegnanti. Il viaggio è stata un’avventura fenomenale, in tutto e per tutto da ripetere”.»
Al centro dell’attenzione, dunque, non solo grammatica e vocabolario, ma anche ascolto, conversazione e aspetti storico-culturali della Spagna: alunni e alunne hanno potuto così esercitare la loro capacità di comunicare in un contesto reale visitando negozi, piazze, innumerevoli luoghi di interesse e ricevendo, al termine della settimana, un attestato di competenza linguistica.
I sottili fili d’oro e d’argento della “filigrana charra”, arte tipica della gioielleria locale, di cui sono stati visitati il caratteristico Museo e la relativa bottega, hanno avvolto studenti e docenti in un abbraccio indimenticabile, complice la vertigine di un intreccio storico imponente, che passa per la placida archeologia del “Puente Romano” sul fiume Tormes, sale ripida per la celebre Scala Coeli e arriva togliendo il respiro alla metà del Novecento, con l’Archivio della Guerra Civile Spagnola, esplorato con grande rispetto dal gruppo maceratese.
Negli occhi, al rientro, rimane indelebile e infinita la dolcezza dell’equilibrio tra luci e ombre, tra le cromie in contrasto di bianchi abbaglianti e neri intensi in cui sono sospesi luoghi del cuore visitati dal gruppo, come la “Cueva de Salamanca”, il giardino “Huerto de Calixto y Melibea”, il Palacio Real e la Puerta del Sol, per citarne solo alcuni. Un’armonia tra opposti che è il sorriso e la cifra stilistica di un Paese, ritrovata e ammirata dai giovanissimi del Convitto anche al cospetto della tela “El Guernica” di Pablo Picasso, al Museo Reina Sofia di Madrid.
«I soggiorni studio rappresentano una magnifica opportunità per gli studenti di fare amicizie internazionali, aprire la mente a nuove prospettive e sviluppare competenze interculturali che saranno preziose per il loro futuro, accanto a soft skills fondamentali come indipendenza, responsabilità e socializzazione» commenta la dirigente scolastica Roberta Ciampechini. «Organizzare soggiorni di questo tipo nella scuola del primo ciclo rappresenta una sfida complessa, ma è anche motivo di grande orgoglio per studenti, docenti e per l’intero Istituto, da sempre all’avanguardia nella proposta di iniziative di prestigio che incoraggino ragazzi e ragazze a sviluppare una mentalità aperta e a migliorare le loro capacità di adattamento e problem-solving – continua la dirigente – Da ex-docente di Lingue e da dirigente scolastica, sono davvero lieta che questo progetto sia stato realizzato e mi congratulo con le docenti Elisa Pasquali, che ha organizzato il tour, ed Emanuela Petrelli che ha coadiuvato la professoressa Pasquali, per l’eccellente lavoro svolto, per aver saputo entusiasmare gli studenti coinvolti e per il successo generale dell’iniziativa».