Nata da una felice intuizione e dalla passione per la musica e per i suoi studenti da sempre mostrate dal professor Antonio Zampa, sabato 11 maggio Classica al Classico ha festeggiato la sua ventesima edizione con uno spettacolo di giovani talenti del liceo classico – linguistico “G. Leopardi” di Macerata, che si sono esibiti davanti a un folto pubblico al teatro Lauro Rossi.
La conduzione della serata è stata affidata alla giornalista Tiziana Tiberi, che, dopo aver introdotto il fil-rouge della serata, il tema del tempo – declinato nei suoi ritmi diversi -, ha passato la parola alla dirigente scolastica Angela Fiorillo, per gli onori di casa.
«Questo è un momento di festa importante per il nostro Istituto: i ragazzi e le ragazze, che siamo soliti osservare da altre angolature, fermi sui banchi, in questa occasione hanno l’opportunità di parlare altri linguaggi, da quello della musica a quello del corpo, rivelando ciascuno la propria unicità. È bello e doveroso, perciò, fare festa insieme a loro. Ma non vogliamo dimenticare che questo è stato anche un anno difficile, segnato da una grave perdita. Penso a Camilla (Di Pietro, morta dopo una malattia ndr), che non ha potuto essere su questo palco, anche se la sua presenza è tangibile nel ricordo e nell’affetto di tutti. A lei e alla sua famiglia vorrei dedicare un caloroso applauso».
Presenti anche le autorità cittadine, la vicesindaca e docente del liceo Francesca D’Alessandro e l’assessora alla Cultura e all’Istruzione Katiuscia Cassetta, che hanno voluto salutare la platea e manifestare il loro apprezzamento per l’iniziativa.
Ad aprire lo spettacolo, una fresca coreografia tratta dal film La la land e curata dalla professoressa Maribel Pennesi. A seguire, le esibizioni della sezione di musica classica:
Leonardo Florentino al pianoforte e Lucia Fiorelli al violoncello hanno eseguito Il cigno di Camille Saint Seans, da Il carnevale degli animali, e a seguire Il volo del calabrone di Nikolaj Korsakov, tratta dall’opera La fiaba dello zar Saltan. Molto applaudita l’interpretazione al piano di Nitu Venturini, che ha presentato un brano da lei composto per l’occasione dal titolo In my time. Ancora al pianoforte, Eleonora Luchetti ha dato prova di una notevole preparazione tecnica con Sonata per pianoforte n. 14 di Ludwig van Beethoven, più nota come Sonata al chiaro di luna e, a seguire, con la Toccata in mi minore di Aram Khachaturian. A concludere la sezione di musica classica, Sara Marozzi con Sonata K 380 di Domenico Scarlatti e Filippo Greghini con Valzer 7 di Fryderyc Chopin.
Conclusa questa prima parte, ha calcato la scena il coro polifonico d’Istituto, il Leop- Harmony, diretto dalla professoressa Paola Garofolo – che ha curato la direzione artistica dell’intera serata – e dal professor Giacomo Canullo, con un tributo a un grande cantautore della musica italiana a 25 anni dalla sua scomparsa, Fabrizio de André, in una interpretazione di Amore che vieni amore che vai accompagnato al pianoforte da Emma Cardinali; il coro ha poi cantato Il cerchio della vita nella versione originale da Elton John e Tim Rice per il film Disney Il re leone.
La giovanissima Nicole Balsamo ha successivamente coinvolto tutti gli spettatori ballando sulle note di Wannabe delle Spice Girls, un brano che invita a non sprecare il tempo, perché ogni istante è prezioso e, a volte, guardare al futuro significa dimenticare il passato.
Il testimone è quindi passato alla band Le Buone note, un gruppo eterogeneo nato da un’idea dei professori Antonio Zampa, Gionni Branchesi ed Elio Catalini e composto da docenti, ex insegnanti e studenti dell’Istituto, che hanno offerto la loro interpretazione di Englishman in New York di Sting, Iris dei Goo Goo Dolls, Sometimes it snows in April di Prince nella versione dei Native e Luna dei Verdena.
Di nostalgia del passato e del desiderio di tornare indietro nel tempo hanno cantato Lucia Giovagnotti, con il suo Stressed out dei Twenty One Pilots, e Fiona D’Annunzio, accompagnata al piano da Isabella Petracci, con Back to black di Amy Winehouse.
È poi arrivato l’atteso momento dei The Rock Teachers, un gruppo di professori e professoresse formatosi nel corso dell’anno, che hanno portato un brano di Francesco De Gregori, Come il giorno, ispirato a I Shall be released di Bob Dylan, che tratta del tempo trascorso in aree di detenzione.
Il tempo come ricordo è stato il motivo di Una volta ancora di Fred De Palma, cantata da Michelle Calzolaio, e di No time to die di Billie Eilish, cantata da Carolina Galassi.
Le ultime due studentesse ad esibirsi sono state Lucia Zequiri e Chiara Tifi, rispettivamente con Seven years old di Lukas Graham e Oh my God di Adele. Il primo è un brano riflessivo nel quale l’autore ricorda le tappe importanti della sua vita a partire da quando aveva sette anni; la seconda canzone afferma che c’è sempre tempo per riprendere in mano e cambiare la propria vita.
A concludere la serata, il Leop-Harmony ha salutato il pubblico con Time After Time di Cyndi Lauper e Tender dei Blur, con l’accompagnamento alla chitarra di Antonio Pellicciotta.
«A colpire – si legge in una nota della scuola – oltre alla bravura di chi si è misurato sul palco, è stata l’energia di ragazzi, che si spendono molto per lo studio, che in alcuni casi sembrano scoraggiati, presi da ansie, preoccupazioni, problemi di vario tipo, ma che sabato sera hanno mostrato a se stessi, prima che agli altri, un volto diverso: oltre i limiti del quotidiano, nell’arte si staglia una possibilità di bellezza e riecheggiano strumenti per esprimere il desiderio, la rabbia, il dolore, la nostalgia, l’amore. E tutto questo può essere regalato anche agli altri».