«Vale sempre la pena di lottare»:
il messaggio di Alessandro Gattafoni
agli studenti dell’Ipsia Corridoni

«Vale sempre la pena di lottare»:
il messaggio di Alessandro Gattafoni
agli studenti dell’Ipsia Corridoni

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CIVITANOVA – Il giovane padre, affetto da fibrosi cistica, ha incontrato alunni e alunne dell’istituto e ha raccontato come ha saputo trasformare le avversità della malattia in una vera e propria sfida

alessandro_gattafoni

Alessandro Gattafoni è il giovane padre di Civitanova affetto da fibrosi cistica, che ha saputo trasformare le avversità della malattia in una vera e propria sfida: dimostrare che nulla è impossibile nella vita quando anche l’ostacolo più insuperabile lo si affronta con determinazione e grinta. Ha incontrato nei giorni scorsi studenti e studentesse dell’Ipsia Corridoni.
Così, di fronte all’inevitabile countdown dei giorni che restano riguardo le aspettative di vita che ha un malato di fibrosi cistica, Alessandro decide di non lasciarsi sopraffare dallo stato di rassegnazione bensì di lottare con tenacia e di affrontare imprese da vero “eroe”, come la traversata dell’Adriatico in Kayak, per lasciare al figlio un chiaro messaggio: “La vita è lottare contro il mare” e lottare vale sempre la pena.
Un messaggio che arriva diretto anche al cuore degli studenti e delle studentesse dell’Ipsia Corridoni, i quali hanno ascoltato la storia del giovane papà, dapprima sapientemente introdotta dal fisioterapista Andrea Foglia, il quale ha catturato l’attenzione dei ragazzi e delle ragazze facendo un breve excursus anche della propria vita, per incitare a sognare ed a credere che con la determinazione i sogni possono diventare realtà. Poi è stato lo stesso Alessandro a raccontarsi in modo visibilmente emozionato poiché, come lui stesso afferma, ogni volta che si affronta l’argomento della malattia è come se fosse sempre la prima volta. Palpabile l’emozione che si è respirata nell’Aula Magna mentre i docenti e gli studenti sono stati catturati dalle parole di incoraggiamento pronunciate da Alessandro, la cui testimonianza non poteva che concludersi con un fragoroso applauso.



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