sabato, Novembre 16, 2024

Visita al monastero delle Clarisse
«A cuore aperto
tra simboli e sacralità»

POLLENZA - La classe 1^C della scuola secondaria di primo grado “Vincenzo Monti” racconta l'esperienza vissuta

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La visita al monastero

Una uscita speciale, la visita alle Clarisse di Pollenza della 1°C della scuola media “Vincenzo Monti”. Sono proprio gli studenti e le studentesse della classe (Scolarino Giornalistico) a raccontare l’esperienza vissuta.

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Per noi alunni e alunne della 1^C della scuola secondaria di primo grado “Vincenzo Monti” si sono aperte martedì le porte del monastero delle Clarisse, dedicato a San Giuseppe.

visita_clarisse-5-1024x397 Ad accoglierci affabilmente è stata l’abbadessa, suor Eleonora, che nel parlatoio ha raccontato in modo coinvolgente la storia del monastero: una prima sede, poco lontana dalla chiesa di San Biagio, fu fondata tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300, con il nome di Santa Maria Maddalena; Il 30 agosto 1556 le sorelle si trasferirono nell’attuale sede, grazie al nobile Giovanni Greco che lasciò in eredità la sua villa a condizione che una volta trasformata in monastero avesse la chiesa annessa dedicata a s. Giuseppe; in seguito il fabbricato si ampliò incorporando case ed orti adiacenti, specialmente nella prima metà del XIX secolo. Nel tempo l’ordine delle Clarisse fu soggetto a delle soppressioni e ciò avvenne anche a Pollenza: in particolare durante l’età napoleonica e con l’unità d’Italia, ma le monache riuscirono a sopravvivere e riaprire il monastero istituendo un educandato femminile e tornando solo in tempi recenti alla regola originaria di Santa Chiara.
visita_clarisse-3-576x1024A attrarre la nostra curiosità sono state la spiegazione dell’abito indossato dalle Clarisse, che racchiude molti simbolismi cristiani (la forma a croce, il colore richiama quello delle allodole e i tre nodi del cordone, rappresentanti i voti di castità, povertà e obbedienza); la visita alla foresteria con la sua preziosa terrazza che permette allo sguardo di spaziare sulla campagna marchigiana fino al Conero; la tappa nella chiesa annessa al monastero di stile barocco che è impreziosita da tre dipinti rappresentanti il transito di San Giuseppe, il martirio di San Giacinto e lo sposalizio di S. Caterina Vergine e Martire.
visita_clarisse-4-1024x576L’istruttiva esperienza si è conclusa nella zona Coro dove noi ragazzi e ragazze abbiamo potuto vivere un momento unico: Suor Isabella ci ha incantato con la cetra, antichissimo strumento a corde pizzicate dal suono soave, che ci ha trasportato in un’atmosfera magicamente sacra.

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