giovedì, Novembre 21, 2024

«Ogni anno a Macerata
produciamo un Titanic di rifiuti»

MACERATA - Alunni e alunne delle classi prime della scuola media Dante Alighieri hanno fatto visita al Centro del riuso guidati da Alessandro Battoni di Cea che ha illustrato loro la situazione in città e proposto delle alternative

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La visita al Centro del riuso

Nuova vita per i rifiuti. Nei giorni scorsi gli alunni e le alunne delle classi prime della scuola secondaria di I grado “Dante Alighieri” si sono recati a piedi al Centro del Riuso di Macerata, accompagnati dai propri docenti. Alla guida del gruppo c’erano Alessandro Battoni, coordinatore del Centro di educazione ambientale Cea, e alcune volontarie del Corpo europeo di solidarietà provenienti da Macerata, Francia e Turchia. Come prima cosa alle classi è stata fornita una panoramica di quello che rappresenta e che offre il Centro del Riuso ai cittadini di Macerata e dei Comuni vicini. Successivamente le alunne e gli alunni sono stati sollecitati a riflettere sull’impatto negativo della produzione dei rifiuti sull’ambiente. E così è stato loro chiesto: «Sapete che fine fanno i nostri rifiuti? O li bruciamo o li Nascondiamo. Perché se i rifiuti sono nascosti, sottoterra, il problema sembra non esistere. E sapete che ogni anno nella provincia di Macerata vengono prodotte 50 mila tonnellate di rifiuti? Per darvi un’idea di quante sono 50 mila tonnellate dovete pensare a qualcosa che pesi 50 mila tonnellate. Sapete cosa pesa così tanto? Il Titanic. Ogni anno un “titanic” di rifiuti viene nascosto per far in modo che il problema non si veda». Discorso da brividi se si pensa che a due passi dal Centro del Riuso di Macerata è possibile vedere un’area contornata da una rete rossa ad evidenziare una delle prime discariche della città con rifiuti, nemmeno troppo ben nascosti, accumulati negli anni cinquanta.

centro_riuso-1-1024x768In maniera del tutto naturale Alessandro Battoni ha fatto poi riflettere le nuove generazioni sull’importanza di mettere in atto le azioni delle 4R.
La prima ridurre: cercare di comprare beni di qualità e durevoli che permettano di ridurre la quantità di rifiuti prodotti.
La seconda riutilizzare: cercare di dare nuova vita agli oggetti mediante azioni di scambio, prestito o riadattamento.
La terza riparare: cercare di dare una seconda chances mettendo in atto azioni di ripristino o riparazione, laddove possibile, per evitare di acquistare materiali sempre nuovi anche se, a volte, quest’ultima si prospetta come soluzione meno dispendiosa e più veloce.
Quarta azione prevista è quella di riciclare. Sebbene questa parola sia ormai entrata nel nostro pensiero e nel nostro modo di vivere deve essere presa in considerazione soltanto come ultima possibilità per la gestione dei rifiuti da noi prodotti. Riciclare così tanto non sarebbe necessario se smettessimo di acquistare oggetti usa e getta che durano il tempo di un sorso d’acqua.
Alla fine gli studenti e le studentesse sono stati investiti del ruolo di ambasciatori verso gli adulti delle loro famiglie. Dovranno cioè promuovere e guidare genitori ed amici ad una prima visita o fruizione del Centro del Riuso.
Tutti i cittadini maggiorenni maceratesi possono portare al Centro oggetti o beni che non usano più. Non sussiste invece nessun vincolo di residenza per tutti coloro che volessero prendere un bene presente all’interno del centro; un semplice sistema di punti permette di controllare e impedire un comportamento scorretto. Inoltre in caso sia necessario avvalersi dei servizi del Centro durante uno dei giorni di chiusura, la vicina isola ecologica condivide con il Centro del Riuso un spazio in cui collocare i beni che è ancora possibile utilizzare. Molto utile sono apparsi gli scaffali dedicati ai libri scolastici usati che possono essere riutilizzati dagli studenti più piccoli permettendo, alle famiglie, un notevole risparmio economico.
Nella seconda parte della visita gli alunni e le alunne hanno creato degli spot fantasiosi per sponsorizzare alcuni oggetti presenti all’interno del Centro del Riuso.
«Di sicuro questa esperienza è stata per tutti altamente formativa – scrive la scuola – Tanta organizzazione e lavoro non andranno vani se anche uno solo dei partecipanti si farà ambasciatore e mediatore tra Centro del Riuso, famiglie ed istituzioni scolastiche.
Soddisfatti i docenti e i responsabili della Cea da sempre convinti del ruolo delle scuole nella formazione di un sano senso civico volto anche alla tutela dell’ambiente e da sempre pronti a collaborare per il bene di tutti e soprattutto delle generazioni future».

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