venerdì, Ottobre 11, 2024

La regina dei pois
in mostra alla “Fratelli Cervi”

MACERATA - La scuola dell'infanzia ha approfondito ed analizzato la figura e le opere della famosa pittrice giapponese Yayoi Kusama in occasione del Carnevale

 

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In occasione della festa di Carnevale le docenti della scuola dell’infanzia “F.lli Cervi” di Macerata hanno approfondito ed analizzato la figura e le opere della famosa pittrice giapponese Yayoi Kusama. Donna piccola, minuta, dai capelli rosso fiammante, con vestiti e occhiali stravaganti, ha influenzato con il suo stile la Pop Art di Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Una donna che, dopo mille peripezie, si è vista riconoscere il suo genio e ha creato un’arte originale ed innovativa.

mostra_pois-5-1024x768Gli alunni e le alunne hanno conosciuto la vita personale ed artistica della performer giapponese mediante letture animate, albi illustrati delle sue opere e video, infine, sotto la guida degli insegnanti, hanno allestito una vera “esposizione” negli spazi scolastici; esposizione che si è andata via via delineando grazie alla partecipazione attiva dei genitori! Le famiglie, infatti, sono state invitate ad apportare il loro contributo artistico negli allestimenti presenti.
mostra_pois-3-1024x768«Grazie all’utilizzo di colori vivaci – scrivono le insegnanti – e dei materiali più disparati, famiglie e bambini hanno trasformato teli bianchi, pavimenti e pareti in “Infinity Pois” perché come dice Kusama “i pois sono la via verso l’infinità”. Il risultato è uno spazio assorbito da “bolli” colorati i quali ne fanno perdere i confini e lo fondono con il tutto in una giocosa esplosione di colori. La scuola diventa così un luogo magico, fluttuante, quasi ipnotico e, senza dubbio, luminoso. La luce dei colori dona positività agli spazi rendendoli accoglienti, “caldi”, ricchi di partecipazione e divertimento.

mostra_pois-4-1024x768A volte non è semplice accettare i nuovi linguaggi ma, dopotutto, la funzione dell’arte è proprio quella di far cambiare le cose. Insegnare ai bambini ad essere differenti, unici, creativi, stimolare in loro un pensiero divergente fa sì che, una volta adulti, non si adeguino al pensiero collettivo, ma siano capaci di trovare soluzioni migliorative e divergenti. In più “educare al bello”, in tutte le sue forme, significa insegnare a saper cogliere quel qualcosa di diverso da noi stessi che ci arricchisce, ci completa e ci fa crescere. Significa educare all’ascolto, all’attenzione, all’osservazione e alla consapevolezza che tutto ciò che ci circonda può rivelarsi meraviglioso, o quanto meno possiamo provare a trasformarlo noi».

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Alessandra Pierini
Alessandra Pierini
mamma di Riccardo ed Angelo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli e racconti avvincenti.

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