Ormai da diversi anni l’IIS Filelfo di Tolentino in collaborazione con Compagnia della Rancia e Cronache Maceratesi Junior porta avanti il progetto “Voci dal teatro”, volto alla sensibilizzazione del linguaggio teatrale da un lato e alla valorizzazione delle eccellenze dall’altro. In particolare una redazione scelta, composta da cinque studenti e studentesse del liceo classico e scientifico, partecipa agli spettacoli della stagione del Teatro Vaccaj di Tolentino in posti riservati, e scrive una breve recensione, arricchita spesso da interviste agli attori. Il progetto vede coinvolti Alessia Reggio della 3A Scientifico, Francesca Feliziani e Sofia Lacava della 5A liceo scientifico, Leonardo Cruciani, Eva Diomedi e Francesco Feliziani della 5 A del liceo classico, sotto la guida e la supervisione delle docenti referenti del progetto, Cristina Lembo e Sandra Cola.
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di Eva Diomedi
E’ stato portato in scena, sabato 25 novembre, al teatro Nicola Vaccaj di Tolentino, con la regia di Peter Stein, “Il compleanno”, opera composta dal drammaturgo britannico Harold Pinter nel 1957, a soli 27 anni. L’opera rispetta le unità aristoteliche di luogo (la pensione di Meg e Petey), tempo e azione. Nella scena iniziale Meg e Petey stanno conversando nella sala da pranzo della loro pensione, quando il loro unico ospite Stanley entra nella stanza per fare colazione. È un personaggio schivo e ha un aspetto trasandato. Sembra di intuire, inoltre, dalle sue abitudini, che soffra di depressione. Quando scopre che arriveranno altri due ospiti nella pensione, si sente terrorizzato e pensa che tramino un’azione pericolosa.
I due uomini, giunti lì, vengono a sapere che il giorno stesso è il compleanno di Stanley ed esortano Meg ad aiutarli a organizzare una festa per l’uomo. Durante la festa, tutti i personaggi dello spettacolo giocano a mosca cieca. Improvvisamente, le luci si spengono, e quando si riaccendono si scopre Stanley cercare di commettere una violenza, dopo aver tentato di strangolare Meg. La mattina seguente, Meg e Petey si comportano come se non fosse accaduto nulla e i due uomini fanno sì che Stanley si vesta come essi stessi sono soliti vestirsi, rendendolo il più possibile simile a loro. Infine, lo portano via. Se lo spettacolo si apre con una situazione semplice e quotidiana, come la colazione, gli eventi successivi diventano sempre più inaspettati, spiazzanti, a volte di difficile comprensione, il tutto in un’ambientazione semplice e sempre uguale. Proprio l’antitesi tra la scenografia, priva di particolari complessità, e il susseguirsi di scene inaspettate è al centro dello spettacolo. Gli attori sono estremamente talentuosi e, nonostante lo spettacolo non sia di immediata comprensione, l’attenzione del pubblico si mantiene alta per l’intera durata della rappresentazione.