sabato, Luglio 27, 2024

«Il teatro è uno spazio
da colmare con la nostra anima»

MACERATA - Così una studentessa del liceo artistico "Cantalamessa" ha commentato l'esperienza del laboratorio teatrale, quest'anno focalizzato sull'Odissea. Sarà messa in scena al teatro romano di Urbisaglia

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Un momento del laboratorio

“Ciascuno cresce solo se sognato”. Questa significativa espressione dell’attivista ed educatore Danilo Dolci rappresenta il valore assoluto dei laboratori teatrali che da anni il liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata mette in atto. E’ arrivato a metà il percorso che gli studenti e le studentesse stanno vivendo attraverso il progetto che quest’anno ha polarizzato l’attenzione sull’Odissea e dunque sulla figura di Ulisse.
«Come consuetudine – si legge in una nota della scuola –  il Liceo metterà in scena la rappresentazione in uno dei più importanti teatri delle Marche: l’Anfiteatro romano di Urbisaglia; scenografia e costumi nascono e sono progettati nei laboratori della scuola. La regia porta la firma dell’insegnante di teatro Fabiana Vivani, inoltre quest’anno il progetto è arricchito dall’insegnante di canto Veronica Morelli. Referenti le docenti Lucia Indellicati e Roserita Calistri».
teatro-Cantalamessa-2-1024x768Il viaggio dell’uomo dal multiforme ingegno coinvolge tutti noi e proprio per questa motivazione si propongono alcune riflessioni degli studenti partecipanti.
«Una risposta scontata potrebbe essere: il teatro è mettere in scena uno spettacolo. Non per me. Il teatro vero è qualcosa di difficile da esprimere a parole, perché bisogna viverlo: è lavoro di gruppo, passione, sostegno reciproco, emozioni, adrenalina, lo stare bene con gli altri e creare una grande famiglia. Perché innanzitutto il teatro non è qualcosa di materiale, non è il luogo dove si inscena lo spettacolo: siamo noi il teatro con i sorrisi, i pianti, le difficoltà che ci distinguono e ci accomunano, perché, come spesso ci è stato detto: “Tutti possiamo fare teatro». Claudia Temperilli
«Il teatro è un’esperienza che ti fa crescere a livello umano, è da lì che apprendi le abilità che ti renderanno una persona forte ed emotiva. Ti aiuta a superare le frontiere tra te e il tuo sé, i tuoi problemi e le tue insicurezze; in un palcoscenico hai modo di vivere, di amare le cose, il mondo e il tuo prossimo». Francesco Raffaeli
«Il teatro ti fa piangere, ma non perché ti rende triste. Capire chi sei è difficile, fa tanto male. Quando cominci teatro è come conoscere per la prima volta te stesso, con tutte le tue caratteristiche. Prima non penso di aver saputo davvero chi io fossi. Il teatro ti dà sicurezza e consapevolezza, parole di cui il significato mi era sconosciuto. Nulla è imbarazzante, ero solo io a pensarlo. Ho imparato che l’imbarazzo non deve esistere ed ho superato, in parte, la mia timidezza. Il teatro rende la visione migliore di te sotto tutti i punti di vita. Poi ho anche appreso a rubare con gli occhi tutto quello che gli altri avevano da insegnarmi. Insomma non passa anno in cui non mi iscriva al laboratorio di teatro, ormai è il terzo anno. Resta di certo una delle scelte più sagge per me, sempre contenta di vedere questo piccolo sogno realizzarsi. E so che il teatro mi ricorderà sempre che non esiste persona sbagliata, o qualcosa che io non possa essere». Alessia Magliano
teatro_cantalamessa«Il teatro è rappresentare uno spettacolo che una volta in scena capisci che non vi sono differenze rispetto alla vita anzi talvolta si è più veri su quel palco, mettendosi in gioco, esponendosi con tutto ciò che implode dentro di noi, che per strada, mentre cerchiamo di nasconderci dietro a delle cuffie o dietro a un muro che nel teatro diventa un appoggio e non una deviazione. Il teatro è un dono che gli attori ed anche i registi offrono agli spettatori, perché mettono a nudo la propria anima. è come se ci spogliassimo davanti a tutti e ogni nostra insicurezza non avrà più importanza perché la gente ammirerà lo splendore di ciò che noi vogliamo trasmettere». Ettore Tipo
«Il teatro è per me uno spazio da colmare con la nostra anima. Luogo dove più persone diverse tra di loro si intrecciano attraverso movimento e coordinazione e mettono in scena sentimenti che prima erano repressi, sicurezza che prima pensavamo non avere ma che abbiamo scoperto; perché il teatro non è un gioco, o meglio non solo, è un’opportunità per crescere con se stessi e con gli altri. Dai tempi antichi è stato simbolo di quello che la creatività umana è in grado di concepire e per questo anche oggi, in un mondo buio è uno spiraglio di luce, uno scoglio sull’oceano e un’uscita in fondo al corridoio. Per me è passione, sangue, vita e gioia. Ognuno di noi fa il suo per renderlo speciale ed è questa la parte migliore». Giovanni Grano
«Il teatro continua ad esistere e non soltanto come abitudine, come modo d’impiego del tempo libero, ma come esigenza profonda e ineliminabile della vita sociale e delle emozioni». Daniele Sidun
«Se mi chiedessero di dire cos’ è il teatro per me non ci sarebbe una risposta esatta. Il teatro per me è amore, gioia, amicizia, casa, un luogo in cui non esiste la vergogna e possiamo essere chi vogliamo. Il teatro è come un libro, le cui pagine siamo noi stessi che ci mettiamo a nudo, con la passione, con il nostro impegno e la nostra costanza, riuscendo così a comunicare storie meravigliose cariche di emozioni». Elisa Rossi
«Il teatro non è solo recitazione, il teatro è emozione, un rifugio per l’anima e uno strumento di forte comunicazione. Aiuta ad aprirsi e a far uscire ciò che siamo veramente, non più persone timide o ansiose, ma veri attori, veri protagonisti, veri noi. Ringrazio per questi tre anni fantastici che mi hanno aiutata davvero molto». Alysia Fusari
«Teatro per me ormai è diventato un momento da condividere con i miei compagni e amici ma soprattutto un momento per lavorare su me stessa, negli sbagli e nei bei momenti. Pensare che sono ormai tre anni da quando frequento il progetto mi fa ripensare a com’ero chiusa e riservata e vedermi ora mi fa riflettere su come questa esperienza mi abbia aiutato e mi continui ad aiutare». Marika Bonzanni
«Sono qua a teatro da due anni e queste esperienze mi hanno fatto imparare tanto, ho superato quella timidezza che anche poca ma ce l’ho fatta grazie a tutti i compagni e alle insegnanti che ci sono sempre state sia con me che con tutti. Sono tutte delle persone fantastiche che non ti giudicano ma ti aiutano a migliorare, vorrei incontrare la me di anni fa e dirle “ci sei riuscita!” per me queste esperienze sono state un’occasione per lavorare su me stessa e fare nuove amicizie tra tutti e non vedo l’ora di sapere cosa ci riserba il futuro». Giulia Fazi
«Nel mio caso, il teatro si è mostrato come una grande possibilità: mette in gioco la determinazione e l’intraprendenza delle persone coinvolte, attori o registi che siano; aiuta a sviluppare la dote e a stringere legami, ad aprire la mente verso un nuovo “mondi”, che prendono vita solamente grazie alla nostra empatia. Detto questo, dato che non vorrei essere prolissa, concluderei affermando che teatro è sempre pura improvvisazione, a 360°, un po’ come quella celebre “scatola di cioccolatini”: non sai mai quello che ti capita». Elisabetta Laggetto
«Il teatro è per me un modo di esprimermi. Mostrare me stessa ma allo stesso tempo capire me stessa. Qualsiasi personaggio mi capiti lo faccio mio e cerco un momento della vita che possa ricondurmi a esso così da immedesimarmici. Un grande grazie». Maria Elena Rociola
«Il teatro da tre anni a questa parte è stato ed è ancora il mio ambiente felice, un luogo dove ognuno è libero di giocare con le proprie emozioni e incastrarle nei propri personaggi. È un posto che ti accoglie e che trasforma le tue fragilità in punti di forza attraverso l’impegno e la determinazione, accompagnato ovviamente dalle amicizie e dal conforto degli insegnanti». Sofia Alexandrov

Alessandra Pierini
Alessandra Pierini
mamma di Riccardo ed Angelo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli e racconti avvincenti.

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