Pet therapy in classe
con il segugio ungherese Mia

Pet therapy in classe
con il segugio ungherese Mia

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CINGOLI – All’alberghiero “Varnelli” ha preso il via il ciclo di incontri con l’associazione Noa. Il primo è stato propedeutico al contatto con l’animale

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Inizia una nuova avventura all’alberghiero “Varnelli” di Cingoli dove ha preso il via il progetto “I Care. Benessere, rispetto e ascolto attraverso la Pet therapy” pensato per studenti e studentesse con disabilità.

A guidare gli incontri le esperte di “Noa Pet Therapy” di Macerata, un’associazione di promozione sociale nata nel 2005 che intende diffondere e promuovere l’importanza della relazione uomo-animale-ambiente attraverso l’attuazione di progetti di zooantropologia didattica e assistenziale. Un team di professionisti del settore sanitario, psicologico e sociale – Medici Veterinari Comportamentalisti Esperti in Pet Therapy guidati dalla dottoressa Alessandra Cervigni, Pedagogiste Referenti in Pet Therapy e Psicologhe Referenti in Pet Therapy – specializzati nell’ambito della relazione uomo, animale, ambiente, lavorerà con i ragazzi e le ragazze con disabilità, accompagnati ognuno e ognuna da un proprio compagno di classe, per proporre delle attività che consentano loro di sviluppare le autonomie e le capacità relazionali, mettendo in gioco tutta la loro persona e i loro sentimenti.
pet_therapy-2-1024x576«I ragazzi e le ragazze – si legge in una nota della scuola – impareranno quindi a relazionarsi correttamente con il cane e di conseguenza con gli altri: infatti, ponendosi in relazione con l’animale, la persona partecipa emotivamente ad un’esperienza di protezione e cura nel rispetto dell’altro (inteso come alterità, in questo caso animale) e nel piacere della reciprocità. Attraverso l’incontro con il cane, gli studenti e le studentesse avranno la possibilità di migliorare la qualità della vita operando nella sfera emotivo-relazionale e cognitiva poiché saranno stimolati a porsi in modo più attento nei confronti dei propri compagni e delle proprie compagne».
Durante il primo incontro, il cane non ha interagito con i ragazzi e le ragazze ma le padagogiste Sonia Sdrubolini e Roberta Isidori hanno presentato al gruppo delle attività propedeutiche all’incontro vero e proprio con l’animale che hanno già sortito un effetto “sperato” ed emozionante: anche i ragazzi di solito più taciturni e difficili da coinvolgere nei vari progetti si sono lasciati andare partecipando con grande entusiasmo. Grandi sorrisi hanno accolto il video di Mia, il segugio ungherese che lavorerà con loro dalla prossima settimana, e tutti si sono messi in gioco per imparare il modo corretto di avvicinarsi e accarezzare il cane.
pet_therapy-3-1024x576“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera” ha scritto Daniel Pennac “Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione”. Nella convinzione che Pennac abbia ragione, l’obiettivo del progetto è quello di potenziare l’autostima nei ragazzi e nelle ragazze, con e senza disabilità, attraverso la relazione con l’animale e di promuovere in loro le abilità empatiche così da assumere comportamenti efficaci ed adeguati alle diverse situazioni che si troveranno a vivere a scuola e fuori. Infine, ma non meno importante, si vuole offrire ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di imparare divertendosi.

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