Davvero interessante è stata la mostra “Virgo hec penna” alla Biblioteca Comunale Mozzi- Borgetti di Macerata visitata dalla classe 3° D dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale del liceo artistico di Macerata. Gli studenti e le studentesse accompagnati dalla docente di lettere Roserita Calistri, hanno potuto vedere da vicino i capolavori miniati dei codici manoscritti ma anche i primi incunaboli. Accolti da Andrea Ferroni, i ragazzi e le ragazze sono stati catapultati nell’epoca del 1700.
Già nella prima sala, quella degli specchi, gli alunni e le alunne son rimasti incantati. Ecco i loro commenti
«La biblioteca antica è bellissima, ricca di decorazioni e oggetti di pregio” (Nicol Pireddu)”
«Dagli affreschi -grotteschi del soffitto all’orologio prezioso donato da Napoleone Bonaparte ai mappamondi del XVI secolo” (Jonathan Girotti).
Nelle diverse sale, che compongono la biblioteca, sono stati collocati in teche i preziosi manoscritti ed incunaboli selezionati per la loro peculiarità, per attestare le fasi di un cambiamento epocale che ha segnato il definitivo passaggio dal manoscritto al testo a stampa. I due operatori, «molto accoglienti» (Alessia Staffolani).
«Pia Simona Bosco e Alessandro Ariozzi hanno spiegato ogni dettaglio permettendoci di vedere le principali differenze, a volte impercettibili, tra i manoscritti e gli incunaboli, spiegandoci anche la reazione delle persone, scettiche nei confronti di questa nuova forma di produzione libraria»(Cesare Ruffini).
«E come la stampa fu percepita da molti negativamente, come spesso avviene con le novità» (Riccardo Zingarini).
«E’ stata un’esperienza immersiva che ci ha dato la possibilità di comprendere sia visivamente che teoricamente il pensiero del tempo. La grande dedizione e cura che si attribuiva alla stesura su carta. Scrivere, evidentemente, non era un’azione abituale qualsiasi, come viene vista attualmente, ma una vera e propria arte alla quale ci si dedicava con passione e rispetto»(Elisabetta Laggetto).
«Adoro leggere, ma vedere da vicino quelle opere d’arte mi ha fatto ancora di più innamorare del mondo dei libri».(Noemi Mustich).
«In particolare mi hanno colpita le miniature e le lettere ad inizio pagina, la cura del dettaglio è pura magia»(Alessia Magliano).
Grazie a questa uscita «abbiamo avuto modo di ammirare incunaboli e manoscritti che fino a quel momento avevamo visto attraverso semplici immagini.»(Matilde Sancricca).
«Senza comprendere la loro preziosità»(Sofia Alexandrov).
«Nonostante le miniature siano di piccole dimensioni risulta immediato il tema del testo» (Indelicato Zoe). «Bellissimi sono i decori in oro delle lettere di inizio pagina, i libri tascabili e quelli scritti da Petrarca per non parlare della Bibbia del 1100»(Mariaelena Rociola).
«Sono rimasta incantata quando ho potuto ammirarla con le sue splendide micro opere d’arte, conservata perfettamente, un’esperienza unica anche perché gli operatori la fanno vedere poche volte all’anno»(Matilde Barbieri).
Da questa visita «ho compreso quanto sia importante conservare i beni del passato»(Lucia Vita) «e come sia interessante l’antico» (Ruben Gomez). «un’occasione per approfondire aspetti e curiosità del Medioevo» (Daniele Lampa).
«Questa mostra ci ha dato la possibilità di scoprire un lato storico del nostro comune che forse abbiamo un po’ troppo accantonato; mi sembra giusto far vedere a tutti queste bellezze culturali, perché ne abbiamo bisogno» (Francesco Raffaeli).
L’uscita si è conclusa con la visita alla splendida Chiesa di San Giovanni. «Delle consacrate tanto cortesi ci hanno accolti e ci hanno dato spiegazioni riguardo alle molteplici decorazioni, molte delle quali in rilievo» (Marika Bonzanni).
«I dipinti sulle pareti e sul soffitto, gli stucchi, sono veramente stupendi. Se fossi cristiana mi piacerebbe andarci a pregare. Mi piacerebbe fare altre uscite con la classe per fare lezione in modo originale e poter apprendere dal vivo» (Federica Carcia).
Foto di Lucia Vita e Elisabetta Laggetto