Moto giroscopica, rotazione di un volano, smontaggio di una frizione. Sono queste le esperienze che hanno potuto fare gli studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ dell’indirizzo M.A.T. Meccanica elettronica e informatica, dell’Ipsia “F. Corridoni” di Corridonia, Macerata e Civitanova in visita allo stabilimento Ducati di Borgo Panigale, per la visita guidata della fabbrica dove ogni giorno vengono prodotte centinaia di moto Ducati.
«Proponendo ai nostri studenti possibilità di svolgere una visita aziendale in questa importante realtà industriale del territorio italiano, i ragazzi si sono dimostrati sin da subito vogliosi di partire prima ancora di sapere quale sarebbe stata la loro meta» riferisce la docente Marina Andreozzi.
La Ducati è un’azienda che si presenta da sé, non solo per la sua fama internazionale ma anche per l’esperienza che ha permesso di fare agli studenti dell’Ipsia “Corridoni”. Non c’è stato bisogno del tradizionale momento di benvenuto: Ducati ha parlato di sé con un linguaggio non verbale coinvolgendo gli studenti, sin da subito, attraverso le più disparate attività laboratoriali: la prova sulla ‘’Moto Giroscopica’’ (alla scoperta del momento angolare), la rotazione di un volano (che ha sviluppato una potenza quasi pari a quella dello storico motore ‘’Cucciolo’’, il primo di una lunga storia di progettazione Ducati), lo smontaggio della frizione di una moto, la distribuzione desmodromica e tanto altro ancora.
Al termine delle due ore e mezza di coinvolgenti attività svolte all’interno dei laboratori di ‘’Fisica in Moto’’, è iniziata la seconda parte del percorso in Ducati, quella dove le cose si fanno serie: la visita alla fabbrica.
Gli studenti hanno avuto l’occasione di seguire tutto il ciclo di produzione dei vari modelli Ducati, dalla produzione degli alberi motore e a camme, con un sistema tutto automatizzato di macchine a controllo numerico e robot per la movimentazione automatica dei pezzi, alle linee di assemblaggio dei motori e delle moto in tutti i loro componenti (dalle Panigale alle Monsters ecc..), fino allo step finale che è il controllo qualità di ogni singolo pezzo.
«Proprio in quest’ultima fase, ciò che più ha colpito gli studenti – racconta la docente di meccanica Marina Andreozzi – è stata la minuzia con la quale più operatori investigavano ciascuna moto, con una piccola torcia, alla ricerca del più impercettibile difetto nascosto; perché anche quello non sarebbe stato ammesso su di un “gioiello’’ Ducati».
E finalmente arriva l’emozione più grande, l’irraggiungibile ad un passo da noi: il reparto dedicato alla ‘’Ducati Corse’’.