lunedì, Novembre 18, 2024

Letture per ogni stato d’animo,
i consigli di Chiara Tomassetti:
«I libri non curano ma coccolano»

L'INTERVISTA alla libraia di Macerata che chiede nel potere salvifico dei libri. Ecco cosa leggere per evadere dalla realtà, superare una delusione d'amore, affrontare la vita con più leggerezza, fare una scelta importante e a conoscere meglio se stessi

chiara-jpegdi Stella Foresi*

Chiara Tomassetti non è una libraia come tutte le altre. Lei con la passione di chi crede nell’importanza e nel potere salvifico della lettura, stabilisce al volo un rapporto empatico con chi si affaccia nella sua libreria in corso della Repubblica  a Macerata e sa cosa ci vuole. Per questo le abbiamo chiesto di consigliare a ragazzi e ragazze  libri che li aiutino ad evadere dalla realtà per un po’, a superare una delusione d’amore, ad affrontare la vita con più leggerezza, a prendere una scelta importante e a conoscere meglio se stessi.

Negli ultimi anni sono 2.300 circa le librerie che hanno chiuso i battenti, perché è importante che rimangano aperte ? 

«La libreria non è solo un negozio, è un presidio culturale, fa si che anche chi non legge venga a conoscere dei libri. Lavora con le scuole, crea i primi approcci dei bambini con le storie. È scambio, è chiacchierare con il cliente a cui il libraio può far scoprire libri nuovi, che da solo non avrebbe mai scelto. Nei grandi magazzini il concetto è diverso. Entri, prendi quello che ti piace ma è difficile che tu abbia qualcuno a cui chiedere un consiglio. Non c’è rapporto umano, ed è previsto che sia così. Mi viene in mente Roma con tutte le sue piccole realtà, una volta c’erano non so quante librerie, quella specializzata in letteratura di viaggio, in arte… era una ricchezza infinita. Adesso entri in libreria trovi uno scaffale dedicato ad ogni genere, ma chi ti sa parlare di quei libri, chi ti sa dire perché è meglio sceglierne uno piuttosto che un altro? È tutto più asettico. Quindi la libreria deve esistere per la diffusione della lettura, non semplicemente per l’acquisto». 

Secondo alcune teorie i libri, un po’ come una medicina, sono in grado di curare anima e mente dei lettori. Condivide questa visione ?

«Perché no? I libri sono storie e le storie curano dalla notte dei tempi, da quando i libri non c’erano e si raccontavano le storie davanti al fuoco. Da quando servivano come mezzo per venire a contatto con le paure più profonde ed esorcizzarle. Le storie toccano delle corde ed è normale che siano adatte ad alcuni momenti della vita piuttosto che ad altri. Non è una cura vera è propria è quasi più una coccola che il libro ti offre, un piccolo rifugio. È un’esperienza che ti permette di immedesimarti in personaggi di ogni tipo»

Che libro consiglieresti a chi ha bisogno di evadere dalla realtà per un po’?

«Ho scelto questo “Fidanzati dell’inverno” di Chirstelle Dabos. Forse nasce per ragazzi ma poi in realtà i primi a leggerlo sono stati gli adulti… non c’è un’età di riferimento! È il primo libro di una saga fantasy. È ambientato in un contesto magico, da sogno, che fa da sfondo a una storia d’amore magnifica. Nonostante ti proietti in un’altra dimensione, è molto gentile come libro. Non è esagerato, scritto in modo equilibrato, una storia bella, coinvolgente dall’inizio alla fine. Lo consiglio anche a chi, come me, preferisce storie attinenti alla realtà: un tentativo nel fantasy bisogna farlo!»

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“Fidanzati dell’inverno. L’attraversaspecchi”, volume 1, Christelle Dabos, edizioni e/o

Una storia invece che aiuti a rimettere insieme i pezzi di un cuore spezzato? 

«Quando ho saputo dell’intervista, a prescindere dalle richieste, mi sono detta che avrei dovuto citare per forza “Lettera di una sconosciuta” di Stefan Zweig. È una storia d’amore potentissima ma particolare perché vissuta nell’ombra. Una donna che ama per tutta la vita un unico uomo senza essere ricambiata. Lui non è nemmeno a conoscenza dell’amore incondizionato di lei. Lei nonostante sappia che non è una persona adatta a legarsi, non può fare a meno di amarlo. Il libro comincia con una scena in cui lui, molto anziano, come ogni anno, riceve un mazzo di fiori anonimo per il suo compleanno. Stavolta però è accompagnato da un biglietto che recita “se tu hai ricevuto questa lettera, è perché io non ci sono più”. E da qui inizia il racconto di questi mazzi di fiori per tutta la vita. Stefan Zweig è un autore straordinario, profondo che scrive in una maniera potentissima, da brivido. Forse non mette insieme i pezzi di un cuore spezzato, però ti trasmette il potere immenso dell’amore. Ti fa capire che, quando ami veramente una persona, sei anche disposto a lasciarla andare. In pochissimi ce la fanno, forse perché viviamo una parte più egoistica dell’amore. Questo invece è un amore quasi assoluto che spinge a vivere tutta la vita in funzione della persona amata.»

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“Lettera di una sconosciuta”, Stefan Zweig, Adelphi

Parlando di vita, un romanzo che aiuti a prenderla con più leggerezza ? 

«“Bar sport”, senz’ombra di dubbio. È un romanzo eppure ogni capitolo potrebbe essere una storia a sé. L’autore, Stefano Benni, è proprio simpatico, usa tanta ironia. La prima edizione è del 1976, e in quegli anni in Italia ogni paesino aveva il suo bar frequentato sempre dalla solita gente. E quindi Benni presenta i personaggi in modo caricaturale. Dai vecchietti che insultano l’allenatore mentre guardano la partita, alla barista tutta acconciata e un po’ fuori luogo. È una storia estremamente ironica proprio affinché sia una lettura divertente e spassosa. Molto carino, ci passi un po’ di tempo e dei bei sorrisi te li strappa di sicuro!»

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“Bar sport”, Stefano Benni, Feltrinelli


A chi si trova davanti a una scelta importante, come quella della scuola o dell’università, che romanzo consiglierebbe?

«Ho scelto questo di Tară Westover il titolo è “L’educazione” ed effettivamente riguarda proprio lo studio, un veicolo per salvarsi. È la storia di una ragazza che nasce in una famiglia di mormoni. La loro cultura è molto conservatrice, ed è previsto che, finite le scuole, lei smetta di studiare, si trovi un lavoro e si prepari ad essere moglie. Ma questo non le basta. È estremamente attratta dai libri e quindi decide di scappare, lascia la sua famiglia e il suo gruppo nonostante ciò significhi venire rinnegata. Quella che prende è una decisione forte, importante: essere disconosciuta dal suo clan, pur di potere studiare e in qualche modo salvarsi. Ha capito che per lei c’è di più e lo vuole a tutti i costi.»

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“L’educazione”, Tara Westover, Feltrinelli

Per prendere le scelte giuste bisogna essere anche sicuri di sé, un libro che secondo lei possa aiutare a conoscersi? 

«Me ne vengono in mente due. Il primo è “Siddhartha” di Herman Esse. È il capostipite della ricerca di se stessi, della propria natura, del proprio posto nel mondo. Il protagonista intraprende un viaggio spirituale, un’esperienza forte che mette il lettore difronte a tante domande: al di là di questo corpo, di questi vestiti, dentro cosa c’è? Qualcosa che non ha confini.

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“Siddharta”, Herman Hesse, Adelphi

L’altro libro invece è “Open” di Andre Agassi, campione di tennis degli anni 90. Non ruota solo attorno allo sport, è la sua storia di crescita e cambiamento personale. Racconta che ha  iniziato a giocare a tennis, sport che odiava, solo perché il padre lo costringeva. Ad un certo punto tutto cambia. Scatta in lui qualcosa e ci si mette con tutto se stesso fino diventare un campione del mondo. È una vera a propria storia di formazione. Un po’ di tempo l’ho consigliato ad una signora che doveva regalarlo. Dopo averlo letto, il ragazzo che lo ha ricevuto ha detto che sarebbe stato il libro della sua vita, che lo tiene sempre sul comodino perché per lui è uno stimolo continuo!»

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“Open, la mia storia”, Andre Agassi, Super et

Per chi invece è più sensibile alle immagini che alle parole, ti viene in mente qualche libro illustrato significativo? 

«Certo! Per quanto riguarda il tema dell’amore, sicuramente “Innamorati”. Quentin Grèban, illustratore straordinario, da vita con i suoi disegni ad ogni possibilità dell’amore, da quello che dura in eterno a quello che si limita ad un momento di passione, da quello tenero, appena sbocciato a quello violento. Veramente emozionante!»

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“Innamorati”, Hèlène Delfroge, Quentin grèban, Terre di mezzo editore

«Molto significativo è anche “Promenade”, un libro che ci ricorda che la vita è un viaggio che accomuna ciascuno di noi, e forse bisogna semplicemente affidarsi. È un invito a non smettere mai di sognare, a trattarsi con gentilezza, a tenere a mente la bellezza anche delle cose inaspettate che non riusciamo a spiegare.»

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“Promenade”, Jungho Lee, Bernard Friot, Edizioni Lapis

«In ultimo questo “La gigantesca piccola cosa”, un libro che mi sta molto a cuore, rassicurante, commuovente, speciale davvero! Ogni pagina ruota attorno alla misteriosa “cosa” citata nel titolo, che viene rivelata solo alla fine. Descriverlo a parole non rende,  bisogna leggerlo!» 

*Stella Foresi, studentessa del liceo “Giacomo Leopardi” di Macerata. Intervista realizzata nell’ambito del Pcto (ex Alternanza scuola lavoro)

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“La gigantesca piccola cosa”, Beatrice Alemagna, Albatros
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Chiara Tomassetti mentre legge “La gigantesca piccola cosa”

 

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2 COMMENTS

    • Brava Chiara, degna erede della tradizione della Bottega del Libro, vero caposaldo della lettura nella nostra città.

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