sabato, Luglio 27, 2024

Musica al Lauro Rossi
«Grati alla prof che ci ha avvicinato
ad un mondo all’apparenza “vecchio”»

MACERATA - La recensione del concerto della Form scritta da Nicola Mari, Agnese Marini, Aissa Bah

 

II-E-Dante-Alighieri-
La professoressa Corbelli e la classe II E della “Dante Alighieri”

di Nicola Mari, Agnese Marini, Aissa Bah*

Ben 72 tra ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Macerata, Venerdì sera, alle 21, al teatro “Lauro Rossi”, accompagnati dai loro docenti, hanno partecipato all’ultimo concerto, per questa stagione, dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Il concerto ha visto nella prima parte l’esecuzione di musiche del compositore austriaco Friedrich Gulda, con l’impiego di molti strumenti dai fiati, alla chitarra elettrica, alla batteria e agli archi. Addirittura, per la prima volta, abbiamo sentito e visto un fagotto. La nutrita orchestra è stata diretta dal simpatico maestro Massimiliano Caldi.

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Ettore Pagano

In primo piano sul palco c’era il violoncello, suonato abilmente dal giovanissimo musicista Ettore Pagano. Il bel violoncellista è nato a Roma nel 2003 e ha intrapreso lo studio del violoncello alla tenera età di nove anni e dopo dieci anni di studio si è diplomato nel 2022 al conservatorio di Santa Cecilia a Roma con lode e menzione d’onore. Nell’esibizione con la Form, ha dimostrato il suo grandissimo talento, alternando nell’interpretazione sonorità classico-romantiche a sonorità rock-pop.

Ettore Pagano ci ha stupiti con le sue particolari tecniche che hanno generato tra il pubblico dei più giovani e dei meno giovani un mare di sentimenti. La diversità, l’inaspettato e l’unicità nell’esecuzione di questi brani hanno coinvolto tutti e tutti osservavamo con meraviglia il palcoscenico del teatro, catturati da questo giovane talento che quasi giocava e si divertiva con il violoncello, facendo di un solo strumento tanti strumenti. Al termine dell’esecuzione è stato ricoperto da una pioggia di applausi e così ci ha omaggiato con un bis. Ha eseguito un arrangiamento accompagnato dalla sua voce, che unendosi al suono dello strumento ha generato un’atmosfera indimenticabile. Non solo l’archetto e le dita correvano sulle corde, ma la mano colpiva il legno mentre la voce accompagnava le note. Ritmi e sonorità quasi zigane ci hanno divertito e nello stesso tempo catturati. Durante la pausa, il violoncellista è stato anche molto disponibile a farsi una foto con alcuni ragazzi e ragazze.

Nella seconda parte dello spettacolo sono state eseguite musiche di George Gershwin, in particolare “Porgy & Bess Fantasy”, con arrangiamento per piccola orchestra. Il protagonista principale è stato il direttore Massimiliano Caldi, che con delicatezza e movimenti da ballerino ha diretto gli strumentisti. Non solo un grande professionista, il maestro ci è sembrato anche un “simpatico giocherellone”. Infatti, alla fine, quando il pubblico ha chiesto a gran voce il bis, lui non si è negato, ma ha fatto suonare all’orchestra letteralmente dieci note. E ha pure sorriso. In sala c’era un bellissimo clima di festa: musiche allegre con trombe e piatti. Certo, proprio un finale col botto.

Peccato che questa bella avventura si sia conclusa. Ci eravamo abituati a partecipare ai concerti ed aspettavano con gioia che la nostra cara professoressa Laura Corbelli passasse nelle classi per informarci e distribuirci i moduli per le autorizzazioni. Siamo davvero grati a lei perché ci ha avvicinato ad un mondo che talvolta a noi ragazzi sembra molto lontano e “vecchio”. Con la sua “sfrenata” passione per le note ci ha contagiati e trascinati contenti in teatro anche dopo una giornata di scuola e compiti. Altro che tv o social e computer. Ci ha fatto godere di bei momenti di spensieratezza e vera socialità e ci ha restituito un po’ di normalità. Grazie prof.

*Nicola Mari, Agnese Marini, Aissa Bah, studenti della 2E “Dante Alighieri” di Macerata

Marco Cencioni
Marco Cencioni
è il nostro eroe dello sport. Appassionato di calcio, tocco sopraffino, difensore roccioso fuori e dentro il campo. Sulle sue spalle, sopra il numero 4 campeggia il nick name “Ceng”. Ha lo spirito dell’allenatore. Per lui ogni partita si gioca fino al fischio finale, non si arrende mai. Gira il mondo e la provincia per scovare i giovani campioni che diventeranno gli atleti del futuro.

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