Anche quest’anno il liceo artistico di Macerata sta lavorando su un altro progetto teatrale incentrato sulla figura di Don Chisciotte: le tematiche sono il sogno e l’utopia. La scrittura del copione nasce dall’incontro di tre voci della letteratura europea: Miguel De Cervantes Saavedra, Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini, uniti appunto dal sogno e dall’ utopia di un mondo nuovo. Il progetto coinvolge tutti gli indirizzi dell’istituto: la scenografia è realizzata da Architettura e ambiente, Audiovisivo e multimediale, Arti figurative e metalli, mentre i costumi sono creati dalla sezione di moda, l’ideazione e la regia è dell’insegnante di pedagogia teatrale Fabiana Vivani, il coordinamento affidato alle referenti e docenti Lucia Indellicati e Roserita Calistri. «L’hidalgo Don Chisciotte, per fuggire le bassezze della normalità , accompagnerà lo spettatore in un viaggio tra comico e poetico, fatto di imprese al limite del possibile, virtù cavalleresche idealizzate e dialoghi filosofici sull’antitesi follia/normalità – illustra la regista Vivani -. Le città invisibili di Calvino si apriranno al pubblico come molteplici luoghi da esplorare in un caleidoscopio di luci e proiezione di immagini. Concludo sottolineando che sarà celebrato anche Pier Paolo Pasolini, il più grande intellettuale, a mio avviso, del secondo Novecento italiano. Gli studenti hanno intrapreso dall’ottobre scorso un volo errante coraggioso e significativo, nonostante il periodo buio e terribile che l’umanità intera sta attraversando. Ora più che mai, abbiamo bisogno di Don Chisciotte».
«Organizzare un progetto teatrale non è semplice – afferma la professoressa Indellicati -. Tuttavia, stiamo affrontando questa nuova avventura incoraggiati dall’entusiasmo dei nostri meravigliosi studenti e da una scuola, come la nostra, che con i suoi laboratori ci permette realizzare sia i costumi, sia la scenografia. I ragazzi, con l’aiuto degli insegnanti, possono esprimere la loro creatività e diventano i protagonisti non solo sul palcoscenico ma anche nei laboratori».
«Questo tempo, così difficile e sempre più drammatico, richiede alla scuola, luogo di relazioni umane vere e formazione, un impegno importante e serio che porti il ragazzo a riflettere e a perseguire i propri sogni e ideali anche se in mezzo a dure lotte – conclude la professoressa Calistri -. Il teatro, da sempre, è il luogo perfetto per l’espressione del sé e in questo particolare laboratorio i giovani allievi possono manifestare nella più totale libertà ciò che sentono e provano. La drammaturgia, inoltre, includendo testi di straordinari scrittori e poeti, risulta essere molto attuale ed incisiva».